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4 ristoranti dove mangiare al lago

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Il lago è un po’ sempre stato il cugino povero di mare e montagna nell’immaginario collettivo. O siamo dei veri appassionati di lago o sono più i tedeschi a invadere i nostri laghi per godersi le vacanze, mentre noi continuiamo a preferire l’acqua salata. In realtà ci sono molti motivi per scegliere di andare al lago, non importa quale, anche se fosse per una gita fuoriporta di una giornata.
 

Il lago è un po’ sempre stato il cugino povero di mare e montagna nell’immaginario collettivo. O siamo dei veri appassionati di lago o sono più i tedeschi a invadere i nostri laghi per godersi le vacanze, mentre noi continuiamo a preferire l’acqua salata. In realtà ci sono molti motivi per scegliere di andare al lago, non importa quale, anche se fosse per una gita fuoriporta di una giornata. Anche perché mangiare al lago pare sia una nuova tendenza dei gourmet: il movimento per riscoprire e tutelare i pesci di lago e i prodotti del territorio sta spingendo sempre più ristoratori a optare per un’esperienza gastronomica di livello. Vogliamo darvi qualche dritta e qualche ottimo motivo per prendere la macchina e partire alla scoperta di nuovi sapori con i piedi a mollo nell’acqua fresca. 

Non so se lo sapete ma il lago di Garda è il lago italiano più grande: ha una superficie di quasi 370 km quadrati e tocca Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Qualsiasi sia la vostra località preferita, ci sono moltissime cose da fare qui. Noi vogliamo mandarvi a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, un paese con parchi bellissimi ed eleganti ville storiche che si affacciano sul lungolago. Il paese è celebre per il Vittoriale degli italiani, la cittadella dimora di Gabriele D’Annunzio, sede di un museo molto prestigioso. Da non perdere anche il giardino botanico Hruska con centinata di specie vegetali che provengono dai cinque continenti. Ma non si era detto di andare al lago per mangiare? Ovviamente Gardone Riviera è famosa anche per il Lido84, ristorante stellato di Riccardo Camanini, allievo di Marchesi. Siamo nel Parco dell’Alto Garda Bresciano e il menù proposto dallo chef è uno spettacolo. Se siete amanti della cacio e pepe, e sono sicura che lo siete, non potete perdervi la sua cacio e pepe cotta in vescica di maiale. È un piatto unico dalla consistenza e profumo incredibili. La sua cucina è ricolma di prodotti del territorio: dal bagoss per i tortellini, un formaggio bresciano preziosissimo che viene prodotto a Bagolino, un paese di 5000 abitanti, al latte crudo di montagna per il gelato e ancora i limoni del Garda, con cui potete preparare la millefoglie di tonno marinato agli agrumi (se passate da Limone potete anche visitare le limonaie del paese più a nord dove si coltivano agrumi) fino ad arrivare ad anguille (cucinate alla brace con aglio candito nel grasso d’anatra) e olio extra vergine d’oliva del Garda Dop. Se siete amanti dell'anguilla provate a cucinare l'anguilla al sale con insalatina chioggiotta e olio extra vergine d'oliva, sarà come trovarsi in un ristorante stellato. 

Lido84 è in corso Zanardelli 196 a Gardone Riviera (BS). 

Sono sicura che tra voi ci sono persone che conoscono il lago d’Orta solo perché a renderlo celebre è stata l’esposizione televisiva del suo chef più premiato: Antonino Cannavacciuolo. Il lago d’Orta è un lago magico e ancora di più lo è Orta San Giulio, il paesino che si affaccia sulle sue sponde, uno dei borghi più belli d’Italia. Di fronte a Orta, a 400 metri dalla riva, c’è l’isola di San Giulio dove si trova l’edificio dell’ex seminario che ospita un convento di monache benedettine e la bellissima Basilica di San Giulio, il più importante monumento romanico della zona. Se siete amanti delle passeggiate armatevi di pazienza e fate a piedi l’anello del lago d’Orta, una passeggiata bellissima che percorre tutto il lungolago portandovi alla scoperta di luoghi unici e paesaggi decisamente instagrammabili. Per fare il pieno di energie e approfittare di tutte le calorie che avete bruciato, prenotate un tavolo a Villa Crespi, se potete anche una stanza perché è sicuramente uno dei posti più belli che potrete visitare nella vita. La villa che ospita il ristorante è un vero gioiello di architettura moresca, con i suoi colori e il suo stile archeggiante che proprio non ti aspetteresti di trovare da questo lato del Piemonte. Nel menù non trovate solo prodotti del luogo, a casa di Antonino Cannavacciuolo le sue origini partenopee si incontrano con la tradizione del nord. Linguine di Gragnano, calamaretti e salsa al pane di segale è un piatto che non potete non assaggiare e che vi ricorderete per la vita. Se, come credo, vi innamorerete della pasta di Gragnano, potrete prepararla anche a casa: noi vi consigliamo i paccheri di Gragnano con fagioli cannellini e vongole, gli spaghetti alla chitarra di Gragnano con colatura di peperoni e canocchie o ancora i paccheri di Gragnano farciti con stoccafisso mantecato, pesto al basilico e raspadura lodigiana. Ma se siete venuti al lago, dovete ordinare il pesce di lago. L’anguilla viene preparata allo spiedo e accompagnata da fragranti alghe marine, e la triglia invece si fa un giro a Napoli per incontrare la colatura di provola affumicata. È un pasto che non vi dimenticherete facilmente. Avete mai provato la colatura di provola affumicata con il baccalà? Alfredo Iannaccone lo accompagna con zucchine alla scapece di aceto di riso, un aceto delicato e agrodolce. La triglia è un pesce molto versatile in cucina e semplice da preparare. Se non vi siete ancora cimentati in questa impresa vi diamo qualche consiglio per un primo tentativo delizioso: pici senesi alla pescatora con triglia, scarola e pomodorini; triglie di scoglio con prosciutto toscano e cavolfiore; triglie, provolone Val Padana Dop e mela Pink Lady.

Villa Crespi è in Via Fava 18 a Orta San Giulio (NO).

Il lago di Como è senza dubbio il lago più suggestivo d’Italia: tutti i paesini sono incantevoli, sembra che il mondo si sia fermato per un momento e ti aspetti da un momento all’altro di vedere qualcuno in costume d’epoca che esca dalle porte di queste enormi e spettacolari ville su lungolago. Motivi per andare a passare una giornata, ma anche più di una, al lago di Como che ne sono quanti ne volete. Se non avete ancora provato la funicolare Como-Brunate, approfittare di queste splendide giornate mi sembra quasi obbligatorio. La funicolare è stata inaugurata nel 1894 e vi porterà a godere di una delle migliori viste possibili a strapiombo sul lago dove si toccano acqua e montagne. Un viaggio di 7 minuti che vi farà raggiungere un dislivello di quasi 500 metri per arrivare a Brunate, un piccolo paesino chiamato anche “il balcone delle Alpi” appunto per i suoi punti panoramici sul lago. Una volta terminate le fotografie, i selfie e ripresa la funicolare in direzione Como, prendete la macchina e proseguite verso Torno, in particolare verso l’hotel Il Sereno dove vi aspetta Berton al lago. Ultimo nato della costellazione di Berton, questo ristorante neostellato è affacciato sul lago, all’interno di un hotel di design curato da Patricia Urquiola. In un posto con una presenza turistica, specialmente straniera, così importante era facile cadere nella tentazione di fare qualcosa di eccessivo o di eccessivamente mediocre. Invece si è deciso di farne una bandiera di ospitalità, buon cibo e prodotti eccellenti. La cucina di Berton al lago è affidata a Raffaele Lenzi, già chef del Turbigo, il locale milanese all’interno della Maison Borrella. In carta ci sono i grandi classici come il risotto alla milanese o la genovese. Ma grande importanza viene data anche al pesce di lago, come il salmerino in brodo o il lavarello alla mugnaia e alghe. Il lavarello viene preparato anche alla plancha con un ristretto di cassoeula e lattuga. Il tutto accompagnato dall’olio extra vergine d’oliva di Perledo Dop. Se volete fermarvi qui a riposare c’è anche una stanza con accesso diretto al lago, in caso siate amanti della navigazione. 

Berton al lago è in via Torrazza 10 a Torno (CO).

Il lago di Mergozzo è il quarto lago per estensione della regione Piemonte. Dista circa un paio di km in linea d’aria dal lago Maggiore e una decina dal Lago d’Orta, di cui una volta rappresentava l’estrema punta del braccio occidentale. Oggi sono collegati tra di loro da un canale navigabile di quasi 3km. Le acque di questo lago sono considerate tra le più pure e più pulite d’Italia, grazie anche al divieto di utilizzo di barche a motore. Proprio grazie a questa caratteristica è una meta molto rinomata per gli amanti degli sport acquatici tra cui la canoa, il kayak e il windsurf, oltre alla pesca sportiva. Se non siete appassionati di sport acquatici da Mergozzo partono anche diversi percorsi di trekking nella natura come il sentiero che porta al villaggio di Montorfano lungo una mulattiera che costeggia il lago. Passeggiando per il paese non dimenticatevi di comprare le fugascine, una focaccia dolce tipica di queste parti. Si tratta di una frolla stesa sottile e cotta in un pezzo unico, poi tagliata a quadratini. Adesso che avete aperto le porte dello stomaco allora dovete precipitarvi subito al Piccolo Lago dello chef Marco Sacco. Appena arrivati penserete di essere nel posto sbagliato: quando arrivi al Piccolo Lago crederai di avere davanti a te una baita di montagna. E invece no. È più la club house del resort sul lago di Dirty Dancing, ma in versione gourmet. Quando avanzerete nella sala la vista della vetrata affacciata su questo laghetto meraviglioso vi lascerà senza fiato. Se siete amanti della navigazione prenotate la barchetta gourmet: una barca elettrica con cui andrete a scovare tutte le bellezze nascoste di questo posto meraviglioso per fare un vero e proprio picnic sur l’eau con tanto di avventura. Seduti al tavolo potrete mangiare delle vere meraviglie che nascono in questo territorio come lumache e Castelmagno: lui il principe dei formaggi piemontesi e la lumaca proveniente da un allevamento biologico. Il Castelmagno ci piace anche con i profiteroles di radicchio, in un morbido risotto con il tartufo nero, o sui finocchi gratinati al forno con la besciamella. Poi ravioli di pasta fresca con ripieno di cipolla ramata di Montoro abbinata al Bettelmat, formaggio d’alpeggio della Val D’Ossola. Il gardon non è un pesce particolarmente conosciuto, ma merita sicuramente un assaggio. Qui viene servito aromatizzato con peperoncino, zenzero e lemongrass. Il salmerino è cotto sottovuoto a 54°C in abbinamento a un ketchup di peperoni e ‘nduja non particolarmente piccante, la pelle invece è croccante come una chips. 

Il Piccolo Lago è in via Filippo Turati 87 a Verbania



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