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Ciambelline al vino laziali: semplici e sfiziose

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Ciambelline rustiche tipiche laziali, semplici e invitanti

Le ciambelline al vino sono dei deliziosi dolci tradizionali italiani, spesso preparati in molte regioni, compreso il Lazio. Sono biscotti rustici molto semplici, caratterizzati dalla presenza di vino bianco (o rosso)...

  • 50 min
  • 20 min
  • 6 pers.
  • Bassa

Ingredienti

  • 1 Kg di farina
  • 360 g di zucchero
  • 3 dl d'olio extravergine d'oliva
  • scorza grattuggiata di un limone biologico
  • 2 bustine di lievito per dolci
  • 4 dl di vino bianco
  • sale

Procedimento

  1. Setacciare la farina con il lievito e un pizzico di sale. Disporla a fontana sulla spianatoia e versarvi al centro lo zucchero, l'olio, il vino e la scorza di limone.
  2. Lavorare energicamente gli ingredienti con le mani, fino a ottenere un impasto sodo ed elastico. Formare quindi una palla, avvolgerla in una pellicola trasparente e lasciarla riposare per trenta minuti.
  3. Riprendere l'impasto, sistemarlo sulla spianatoia e dividerlo in tanti piccoli pezzetti. Formare con ogni pezzetto un cilindro delle dimensioni di un dito e della lunghezza di 20 centimetri circa. Quindi ricavare dai cilindri altrettante ciambelline.
  4. Disporle su una placca coperta da carta da forno e cuocerle a 180°C per venti minuti. Servire le ciambelline fredde.
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Le ciambelline al vino sono dei deliziosi dolci tradizionali italiani, spesso preparati in molte regioni, compreso il Lazio. Sono biscotti rustici molto semplici, caratterizzati dalla presenza di vino bianco (o rosso) tra gli ingredienti, il che conferisce loro un sapore unico e distintivo. La storia di queste ciambelline al vino risale a tempi antichi, quando l'uso del vino in cucina era molto comune, anche nei dolci.

Nel Lazio, queste ciambelline laziali sono spesso conosciute come ‘mbriachelle, proprio per la presenza del vino, e perché la tradizione vuole che vengano inzuppate proprio nel vino, a fine pasto. Sono spesso preparate durante le festività o, come dolce, nelle osterie, proprio accanto a un bicchiere di vino della casa. La ricetta può variare leggermente da una famiglia all'altra, ma gli ingredienti principali includono farina, zucchero, olio d'oliva e, naturalmente, il vino. La combinazione di questi ingredienti dona alle ciambelline una consistenza friabile e un sapore molto particolare.

Ricetta delle ciambelle al vino

Friabili e genuine, le ciambelline laziali al vino sono semplicissimi da realizzare e, come nelle migliori ricette antiche, si può non pesare la farina ma ‘andare ad occhio’, senza l’uso della bilancia. La ricetta romana delle ciambelle al vino, come tante ricette della tradizione, non ha un’origine precisa: tutte le famiglie hanno la loro particolare versione, con più o meno ingredienti a seconda delle zone. C’è chi aggiunge l’anice, chi usa vino rosso rispetto al bianco, chi aggiunge anche la scorza di limone grattugiata.

Le stesse ciambelle ‘mbriachelle sono conosciute anche come ciambelle al vino dei castelli romani. L’impasto è simile a quello di una frolla, ma senza burro e senza uova. Si preparano spesso in casa, proprio perché sono composte da ingredienti semplici ed economici, come lo zucchero, l’olio, la farina, il vino, sale e pochissimo lievito.

La cottura delle ciambelline al vino è di 20-25 minuti, in forno statico. I biscotti devono dorare leggermente, ma non seccare.

Varianti alle ciambelline al vino

Come è possibile preparare le ciambelle con il vino bianco, così si può provare anche con il vino rosso! Le ciambelle al vino rosso, infatti, sono una piccola variante molto spesso usata e che cambia leggermente il colore dell’impasto, che risulterà più scuro.

Le ciambelle al vino bianco, invece, sono quelle che vanno per la maggiore, sono più delicate e chiare.

Alcuni, addirittura, preferiscono usare un vino liquoroso o il vincotto.

Il vino dei Castelli Romani

Nel territorio dei Castelli Romani, secondo la tradizione, vi è sempre stata un’ampia presenza di residenze nobiliari e di zone dedite alla produzione di vini. La viticoltura ha sempre avuto una certa importanza, già nell’Impero Romano e a seguire con le invasioni barbariche. Ancora oggi la viticoltura sopravvive in questo territorio: oggi, i Castelli Romani sono celebri per la produzione di vini da uve autoctone, caratterizzati da una ricchezza di sapori, influenzati dalla diversità dei terroir e dalle varietà di uva coltivate, tra cui Malvasia, Trebbiano, Cesanese, e altri vitigni autoctoni. La zona è famosa per vini bianchi freschi e aromatici, oltre a rossi corposi e strutturati.

Il vino è talmente importante per l’economia, ma anche la cultura di questo territorio laziale, da portare ogni anno tantissimo turismo per le manifestazioni dedicate al vino e all’uva. La sagra dell’uva, a Marino, sui Castelli Romani, si festeggia ogni anno nel periodo di fine settembre – inizio ottobre, per celebrare i vini prodotti in questo territorio. Per l’occasione, in queste giornate, viene addirittura sospesa l’erogazione dell’acqua dalle fontane, sostituendola con copiose quantità di vino.

Il miglior vino dei Castelli Romani

Trovare quale sia il miglior vino dei Castelli Romani è pressoché impossibile, viste le tante varietà che hanno ottenuto la certificazione DOC in queste zone. Possiamo trovare tre tipologie di vini bianchi e rosati (secco, amabile e frizzante) e quattro tipologie di vini rossi (secco, amabile, frizzante e novello).

Se siete curiosi di provare questi vini, la soluzione migliore è andare sul territorio e provare una degustazione vini dei Castelli Romani all’interno delle cantine, provando le migliori etichette della regione.

Vini rossi e vini bianchi dei Castelli Romani, le varianti

Tra i vini bianchi dei Castelli Romani, i migliori sono il Frascati Superiore DOCG, ottenuto dalle uve dei vigneti del territorio come Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia del Lazio (Malvasia puntinata) minimo 70%; Bellone, Bombino bianco, Greco bianco, Trebbiano toscano, Trebbiano giallo, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 30%. Il Colli Albani DOC, in cui rientrano 4 varianti di tipologia di vini bianchi, tra il vino novello, il Superiore, lo Spumante e il Colli Albani classico.

Tra i vini rossi dei Castelli Romani il Cesanese del Piglio DOCG , di colore rosso rubino di media intensità, con note floreali e fruttate. È un vino rosso corposo, morbido, destinato all’invecchiamento.

Tra i vini dolci, invece, il Moscato di Terracina DOC, molto simile allo Zibibbo, dal profumo di miele e note fruttate, di colore giallo paglierino dai riflessi dorati.

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