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Del Cambio: il ristorante di Cavour si veste di nuovo

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Michele Denegri, patron dell’azienda biomedicale Dia Sorin, ha accettato la scommessa di riportare agli antichi splendori uno dei locali più affascinanti e ricchi di storia presenti sul nostro territorio che può dire di aver ospitato nelle sue sale Camillo Benso Conte di Cavour e molti altre illustri personalità

257 anni e non li dimostra, forse perché quello che ha fatto è molto più di un lifting. Ovviamente non stiamo parlando di una signora dedita alla chirurgia estetica, ma di un locale, forse il più famoso d’Italia. Il Ristorante del Cambio, a Torino, infatti vanta una storia di tutto rispetto, situato proprio nel cuore della città, in Piazza Carignano, davanti all’omonimo palazzo, sede del primo Parlamento italiano, può dire di aver ospitato nelle sue sale Camillo Benso Conte di Cavour. Il primo ministro era abituato a pranzare in un tavolino d’angolo, sotto la finestra da cui poteva osservare, indisturbato l’andirivieni dal Palazzo e veniva informato, tramite uno sventolio di fazzoletti, circa l’andamento dell’attività politica anche durante la sua assenza per il pranzo.

Sulle sedie di velluto rosso non è stato solo il Conte di Cavour a sedersi, oltre a tutti gli statisti e i politici del Risorgimento, anche il Casanova parla in termini entusiasti del locale nelle sue Memorie, il filosofo Nietsche sembra fosse un habitué ma non vanno dimenticati Mozart, Eleonora Duse, Maria Callas ed anche Audrey Hepburn. Dopo alcuni anni di vicende non proprio piacevoli accadute ai proprietari e gestori e dopo un periodo di chiusura, la Primavera scorsa il Ristorante del Cambio ha riaperto, in grande stile, i battenti.

Michele Denegri, patron dell’azienda biomedicale Dia Sorin, ha accettato la scommessa di riportare agli antichi splendori uno dei locali più affascinanti e ricchi di storia presenti sul nostro territorio dichiarando a chi, stupito, gli chiedeva come mai avesse deciso di investire così tanto in un locale: «Torino aveva bisogno di uno spazio d’eccellenza, di prestigio, ma vivibile e fruibile da tutti. Un posto che facesse sentire importante chi vi entra». Per la rinascita Denegri ha scelto il meglio: come chef lo storico secondo di Carlo Cracco, Matteo Baronetto, che da Milano è tornato a casa, poco lontano dal capoluogo piemontese.

In cantina Fabio Gallo ha scelto circa 15.000 bottiglie, oltre 2.000 etichette, più di 140 solo di Chamapagne, per citare le più famose, senza dimenticare, però il Barolo che il conte Cavour produceva nelle sue tenute di Grinzane. Al primo piano, poi, novità assoluta, questa a differenza degli arredi tradizionali della sala principale,  si apre il bar Cavour dove esperti bartender, fino a notte inoltrata, sono pronti a offrire cocktail mirabilmente preparati in un’atmosfera senza tempo che nulla ha a che fare con la capitale sabauda, quanto piuttosto catapulta in metropoli di più ampio respiro come New York o Londra. E’ aperto solo da pochi mesi, ma la cucina del ristorante è già stata insignita dalla prestigiosa stella Michelin, quindi non resta che andare a provarla, anche se il conto  non si può dire che sia proprio per tutte le tasche…

di Silvia Galli

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