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Monza da scoprire: i tesori di una città regale

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Incastonata tra Milano e la Brianza, nella sua storia secolare Monza ha visto il passaggio di molti sovrani, dalla regina longobarda Teodolinda che la scelse come sede della sua corte fino a Umberto I che proprio qui fu assassinato: di questo illustre passato la città conserva sontuose testimonianze, da scoprire assieme ad alcune ghiotte specialità gastronomiche

SCHEDA ITINERARIO

Se per motivi di lavoro o di piacere vi trovate a trascorrere qualche giorno nel capoluogo lombardo, approfittatene per visitare anche Monza, distante meno di 20 km da Milano e raggiungibile comodamente in treno. Le attrattive di questa antica capitale, gioiello di eleganza e quiete, si raccolgono attorno a due poli, corrispondenti alle più prestigiose epoche della sua storia: da una parte il centro storico medievale con il duomo e l’arengario, dall’altra il complesso grandioso della Villa Reale con il parco recintato più grande d’Europa. Una tranquilla giornata a spasso per la città sarà la piacevole occasione per scoprire questo importante patrimonio e concedersi una pausa dai vorticosi ritmi della metropoli milanese.

Due passi nel Medioevo

Le prime fortune di Monza sono legate alla figura della regina longobarda Teodolinda, che intorno all'anno 600 la scelse come sede della sua corte e vi fece erigere un palazzo e una basilica, nel luogo dove ora sorge il duomo trecentesco. All’interno della chiesa, nella cappella affrescata dagli Zavattari a metà del '400 con le Storie della regina Teodolinda potrete vedere la celeberrima Corona Ferrea, protagonista nei secoli di numerose ed eccellenti incoronazioni come quelle di Federico Barbarossa e Napoleone. Visitate anche il bel museo sotterraneo, dove si conserva il tesoro del duomo, che è uno dei più importanti al mondo: una preziosissima collezione di avori, reliquiari e oreficerie, tra le quali spicca la straordinaria chioccia con i sette pulcini.

Dopo il museo, per i più golosi è già il momento di fare una sosta in un caffè-pasticceria e assaggiare qualche specialità dolciaria: da non perdere la torta paesana, uno di quei piatti poveri (ma gustosissimi) che sono largamente diffusi nelle campagne lombarde, preparato con il pane raffermo lasciato ammorbidire nel latte e insaporito con cacao, uvetta e pinoli. Un’altra ricetta tipica è il pan tramvai, filoncino di pane con l’uvetta così chiamato perché agli inizi del '900 lo si acquistava con il resto del biglietto del tram Monza-Milano.

Tornando a passeggiare per le vie del centro, raggiungete l’arengario per scoprire le curiosità nascoste di questa imponente architettura d’età comunale: i profondi solchi verticali lasciati sul penultimo pilastro di nord-ovest dalle guardie del palazzo che vi affilavano le loro spade, le tracce degli stemmi monzesi sulla parlera abrasi in epoca napoleonica… Troverete ancora un’altra testimonianza medievale se, imboccando via Vittorio Emanuele II, arriverete sul fiume Lambro, scavalcato dal Ponte dei Leoni: sulla destra, stretta tra le case presso la riva, sopravvive la torre di Teodolinda, una porta fortificata degli inizi del XIII secolo.

Passato e presente di una villa di delizia

Spostandosi nella parte nord della città si compie un vero e proprio salto nel tempo: protagonista qui è l’elegante reggia neoclassica che Giuseppe Piermarini, l’architetto del Teatro alla Scala, realizzò tra il 1777 e il 1780 per l’arciduca d’Austria Ferdinando. Prima di visitare la Villa Reale, per un pranzo di gran classe potete sostare al ristorante Derby Grill, che vanta una posizione invidiabile proprio di fronte alla reggia, all’interno del lussuoso Hotel de la Ville (via Regina Margherita, n°15; tel. 039 39421; info@hoteldelaville.com; www.derbygrill.it). Premiato dalle guide più autorevoli e da influenti giurie del settore per la delicatezza della sua cucina e la raffinata carta vini, il ristorante è molto attento alle tradizioni del territorio. Il piatto da provare? Il risotto con la luganega (cioè con la salsiccia), conosciuto anche come risotto alla monzese.

Tra i sovrani che più amarono la Villa Reale di Monza ci fu re Umberto I, che proprio a pochi passi dalla residenza fu assassinato il 29 luglio del 1900: dopo la sua morte la reggia fu spogliata degli arredi, chiusa e abbandonata. Oggi, in seguito a un accurato restauro, sono visitabili gli appartamenti reali del primo piano, gli appartamenti privati degli ospiti al secondo piano e il Belvedere, che dall’ultimo piano si affaccia sul parco. Tra i cimeli conservati nelle stanze dei sovrani potrete vedere il letto su cui fu deposto il corpo senza vita di Umberto I. Scoprirete che a piangerlo venne anche la sua amante, dalla quale il re si recava utilizzando, per uscire dalla villa senza farsi notare, una scala segreta collocata dietro le ante del suo guardaroba.

Alle spalle della residenza si apre il vasto parco, nato nel 1805 come riserva di caccia per volere di Napoleone. È il polmone verde della città, punteggiato di ville nobiliari, cascine e mulini un tempo attivi sul Lambro, che lo attraversa con ampie anse. Al suo interno si trova il leggendario autodromo nazionale, sede ogni anno del Gran Premio d’Italia di Formula Uno: costruito nel 1922, è uno dei più vecchi circuiti ancora in uso. Il parco di Monza accoglie anche un campo da golf, un centro ippico e un circolo del tennis ed è quotidianamente frequentato da un gran numero di sportivi che trovano qui l’ambiente ideale per allenarsi. Una passeggiata in quest’oasi cittadina sarà il modo migliore per concludere la giornata: osservando l’armoniosa fronte della villa sui giardini, soffermandovi davanti al tempietto dorico che si riflette in un piccolo specchio d’acqua, passeggiando lungo i viali alberati, respirerete ancora una volta l’atmosfera regale di una città dal glorioso passato.

testo e foto di Roberta F. Galimberti


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