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Rivoluzioni in cucina. La lavastoviglie part� dall'Illinois

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«Se nessuno ha ancora inventato una macchina per lavare i piatti, lo farò io stessa!». Con queste parole è diventata famosa Josephine Cochrane, la facoltosa americana dell'Illinois che ebbe il merito di ideare la prima lavastoviglie della storia. Ma come nacque l'ingegnoso macchinario? Per scoprirlo bisogna fare un salto nel tempo e arrivare al lontano 1886...

«Se nessuno ha ancora inventato una macchina per lavare i piatti, lo farò io stessa!» Fu con queste lapidarie parole che l’americana Josephine Cochrane (1839-1913) dichiarò guerra una volta per tutte ai piatti e stoviglie sporche che affollavano la sua cucina. L’invenzione della lavastoviglie viene fatta risalire a una ricca signora di una buona famiglia dell’Illinois, che, per accorciare i tempi di rassettamento della servitù e ridurre al minimo il numero di stoviglie rotte, ideò nel 1886 un macchinario per l’epoca davvero rivoluzionario. Fino a quel momento piatti, bicchiere e posate varie venivano lavati in capienti recipienti con la sola acqua fredda e sgrassati con metodi non inquinanti come limone, aceto o cenere. Ma come arrivò la facoltosa signora a brevettare il nuovo ingegnoso macchinario?
 
Per prima cosa Josephine Cochrane cominciò con il prendere le misure di ogni singolo pezzo dei suoi servizi: dai piatti fondi alle ciotole, ai bicchieri, alle tazze e tazzine. Per ogni tipologia disegnò un apposito compartimento, ovvero una gabbia a forma di ruota posta orizzontalmente. In seguito provò quindi a disegnare un boiler di rame capace di contenere questi comportamenti e allo stesso di ruotare, un motore manuale per gettare sulla ruota, e sui piatti sporchi contenuti, dapprima acqua calda saponata e, a seguire, acqua calda ma pulita. Una volta risciacquati i piatti, il contenitore andava estratto dal boiler e le stoviglie lasciate asciugare al suo interno. La macchina era così pronta per ricominciare da capo con un altro compartimento.
 
Per portare a termine la costruzione della sua macchina e brevettarla, Josephine Cochrane si avvalse dell’aiuto di Georges Butters, un meccanico della Illinois Central Railroad. Aprì quindi la sua fabbrica, la Garis-Cochran Lavastoviglie Machine Company nel 1897 e mise in commercio la sua invenzione con il nome di “Lavastoviglie Cochrane”. In seguito per arrotondare le entrate e venire incontro alle richieste dei clienti, Josephine iniziò a occuparsi delle public relations e della vendita a porta porta, girando di persona tra ristoranti e alberghi per mostrare il funzionamento della sua macchina.  Questa una delle tante lettere di apprezzamento ricevuto da un cliente di Josephine: “ Cara Mrs Cochrane, la prego di accettare le mie congratulazioni per il successo di quel macchinario favoloso, la lavapiatti . Dopo averla vista all’opera, posso testimoniare che, proprio come reclamizzato, è perfettamente in grado di fare il lavoro richiesto e sono sicura che sarà presto tanto indispensabile nelle nostre case quanto la macchina per cucire. Nessuno che abbia bisogno di un simile macchinario, e che ne capisca il valore, potrebbe pensare di farne a meno”.
 
Fu però nel 1893 che per la Lavastoviglie Cochrane arrivò il più importante riconoscimento: l’innovativa lavapiatti vinse quell’anno il primo premio alla Fiera Mondiale di Chicago. Nel 1900 fu brevettato anche un miglioramento – un modello motorizzato e non manuale – e, stando a quanto tramandato, nel 1913 la signora morì all’età di 74 anni per esaurimento nervoso. Dopo la sua scomparsa, la società cambiò titoli nel 1940, divenendo prima parte della Kitchen Aid, poi di proprietà dalla Whirlpool Corporation. Quanto all’Europa le prime lavastoviglie fuorono introdotte nel 1929 dall’azienda tedesca Miele.

TRA LE CASALINGHE L'ABITUDINE È DURA A MORIRE!

Nonostante il premio ricevuto all’Esposizione Universale di Chicago e il successo riscontrato presso ristoranti e alberghi, la lavapiatti di Jospephine non conquistò da subito l’interesse delle casalinghe americane. Quest’ultime per cinquant’anni continuarono a lavare i piatti a mano, vedendo nella lavapiatti il semplice capriccio di una donna ricca e non un pratico elettrodomestico. Certo, a scoraggiare l’acquisto della nuova macchina fu, oltre a una certa diffidenza culturale, anche l’ingente prezzo: 150 dollari nonché la grande quantità d’acqua calda necessaria al funzionamento del marchingegno.
 
UNA CURIOSITÀ. LA LAVAPIATTI AI TEMPI DI JOE HOUGHTON...

La prima lavapiatti, a onor del vero, fu concepita nel lontano 1850 da un signore di nome Joe Houghton. Peccato che il marchingegno messo a punto si limitasse a gettare acqua sopra i piatti sporchi, un’invenzione in sostanza completamente inutile! A Jospehine Garis Cochrane resta dunque il merito di aver ideato la prima lavapiatti davvero funzionante.
 
Di Alessandra Cioccarelli
 

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