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Storiche pasticcerie. Il lato dolce della pianura padana

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Dalle botteghe del torrone ai forni dei panettieri, dagli eleganti caffè alle pasticcerie di inizio secolo, in ogni città d'arte della pianura padana i dolci sono un momento immancabile della giornata e della tradizione locale....

Dalle botteghe del torrone ai forni dei panettieri, dagli eleganti caffè alle pasticcerie di inizio secolo, in ogni città d'arte della pianura padana i dolci sono un momento immancabile della giornata e della tradizione locale.

 Preparate con ingredienti semplici e genuini le specialità dolciarie di queste città sono sempre state sinonimo di festa e venivano quindi condivise in occasioni speciali, soprattutto la domenica dopo la celebrazione della messa. Ma il tè con un raffinato pasticcino rappresentava anche uno stile di vita più elitario, che la borghesia condivideva in luoghi esclusivi.



Ancora oggi si possono apprezzare dolci tipici che si tramandano da generazioni, seduti in un bar dei centri storici o nei salotti che conservano intatto il fascino d’altri tempi. 
Il Caffè Pasticceria Cavour 1880, a Bergamo Alta, ne è un esempio: una caffetteria storica, punto d’incontro di poeti e artisti bergamaschi. Un angolo dolce che regala un'atmosfera raffinata è la Pasticceria Salvi, nella caratteristica via Tasso, in Bergamo Bassa. Nelle pasticcerie bergamasche si possono gustare la soffice torta Donizetti e la polenta e osèi, che riproduce con pan di spagna, uno dei piatti della tradizione locale: la polenta con gli uccelli.

 A Brescia, le numerose panetterie del centro storico sfornano ogni mattina il Biscotto Bresciano, un dolce contadino di antiche origini, preparato con zucchero, latte e vanillina. Una specialità da inzuppare che regala al palato croccantezza e friabilità, due qualità uniche date dalla doppia cottura e dalla tostatura finale. Tra le pasticcerie bresciane degne di nota c'è la Pasticceria Veneto, famosa per le performance del suo patron Iginio Massari, vincitore, dal 1964, di oltre 300 concorsi, premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Questo locale, inaugurato nel 1971, ancora oggi dà vita a dolci capolavori, da ammirare e da gustare. Tra le specialità nazionali e internazionali ci sono cornetti, panettoni, bussolà, biscotti, torte e una ricca varietà di cioccolato e cioccolatini.

Una delle città della pianura padana vanta una delle più golose eccellenze italiane. Parliamo di Cremona e, naturalmente, del suo torrone. Dolce principalmente natalizio è qui spesso apprezzato anche in altre occasioni dell'anno, durante le feste padronali e soprattutto durante l'evento che lo celebra, la Festa del Torrone dal 16 al 18 novembre. Tra i locali storici di Cremona da non perdere la Pasticceria "Lanfranchi" di Alberti Maria, fondata alla fine del 1800 da Umberto Lanfranchi che ancora conserva gli arredi del periodo liberty. È uno dei ritrovi più dolci ed antichi della città, squisitamente arredato, tempio inimitabile del torrone, della mostarda e dell'esclusivo Pan Cremona. Sempre a  Cremona la Pasticceria "Al Duomo" prepara le famose offelle (pasticcini ripieni di crema). Un salotto storico per la borghesia cittadina dove si respira ancora un'atmosfera di sofisticata sobrietà. 

A Lodi è possibile gustare la tortionata o tortjonata, un dolce friabile a base di mandorle riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come prodotto agroalimentare tradizionale italiano. 
Molto simile alla più nota sbrisolona, si distingue soprattutto per l'assenza della farina gialla dalla lista degli ingredienti. Questa squisita torta ha origini che risalgono alla prima metà dell'Ottocento, da una ricetta del pasticciere Carlo Tacchinardi che la tramandò di generazione in generazione.


Anche Modena regala suggestivi luoghi dove apprezzare dolci tipici. L'Antica Pasticceria San Biagio, è una bottega che conserva l'atmosfera di inizio secolo con arredi in legno e marmo rosa e scaffalature ricche di delizie. Qui è possibile acquistare la torta al cioccolato Barozzi, il Bensone, dolce storico con farcitura di marmellata mista di prugne e amarene, e i famosi amaretti di Modena, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

 L'Antico Forno San Giorgio ha origini che risalgono addirittura al 1500 e porta la firma di una famosa famiglia che lo gestì per tutto il secolo scorso fino al 2007. Di recente restaurato offre oggi prodotti da forno e pasticceria preparati seguendo ricette della tradizione tramandata dalla famiglia Morandi tra i quali va ricordata la famosa crostata di amarene. Una delle specialità di Monza è il pan tramvai, un dolce che richiama il plumcake e il panettone insieme. Un pane con l’uva fatto in cassetta e uova, frutta secca, farina e farina di mais, uvette e burro. Da dicembre per Natale è l’antagonista brianzolo al panettone, da gustare a casa o nelle numerose pasticcerie del centro storico.


A Parma brilla una ricetta semplice che dà vita a un dolce molto amato dagli abitanti della città: il castagnaccio, prodotto tipico della cucina povera a base di farina di castagne. Altra tipicità dolciaria è la spongata, un dolce natalizio di origini molto antiche, la cui ricetta è documentata fin dal Trecento. Torta piatta e rotonda dal rivestimento croccante e ricoperto di zucchero a velo, è un dolce ripieno di marmellata di mele e pere, frutta candita, mandorle e pinoli. Dolce emblema di Pavia è la torta Paradiso, specialità che custodisce leggende ed evoca storie romantiche. Si narra che un monaco, uscito dalla Certosa di Pavia in cerca di erbe curative, abbia incontrato una giovane sposa e da lei abbia avuto la ricetta del soffice dolce. La versione romantica è tuttavia poco credibile, probabilmente dall'incontro è nato un amore impossibile e la torta è stata commissionata dal Marchese Cusani Visconti a Enrico Vigoni. 

Appassionanti storie ottocentesche a parte il dolce è una vera delizia, preparato con zucchero, burro, uova, farina, fecola, fibra di limone e aromi naturali (e un ingrediente segreto si dice). La versione più tradizionale esce dal forno della Pasticceria Vigoni, un locale storico d'Italia proprio di fronte all'ingresso principale dell'Università di Pavia.

La tradizione dolciaria piacentina vanta preparazioni semplici, realizzate con prodotti genuini. 

Da gustare passeggiando per le vie di Piacenza sono i turtlìt o turtei di San Giüsep, i tortelli dolci, fritti o al forno, il cui ripieno, che varia a seconda delle tradizioni locali o delle usanze familiari, può prevedere amaretti, marmellate di vario tipo o mostarda. 

Ricca e fantasiosa la scelta di dolci che si possono apprezzare a Reggio Emilia, nelle caffetterie storiche ma anche nei locali più alla moda. Ricordiamo il biscione reggiano, lussuoso e coreografico dolce che richiama la figura di un serpente. E poi la zuppa inglese, tipico dolce reggiano farcito con crema pasticcera, cacao e liquore o i deliziosi tortellini dolci, ripieni di marmellata, di crema o di castagne, sia cotti al forno che fritti. Vercelli delizia infine i suoi ospiti con un'eccellente cioccolata, da condividere in uno dei tanti bar o pasticcerie come la Taverna & Tarnuzzer che vanta l'insegna "Fornitore della Real Casa". Qui sono protagonisti dolci tipici come La tartufata, torta di soffice pan di Spagna, crema chantilly, panna e poi ricoperta di nocciole tritate e sfoglie di cioccolato.

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