Vigne Museum, si fa cultura tra i vigneti di Felluga

Un’installazione a cielo aperto che diventa il centro di incontri interdisciplinari. Sabato 6 giugno e domenica 7, il primo appuntamento in cui si parla del rapporto tra acqua e terra. Vienna e Lubiana guardano con ammirazione a questo modello italiano

Vigne Museum è una straordinaria installazione a cielo aperto in mezzo a una vigna. L’opera, realizzata dagli artisti Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle, è stata voluta della cantina friulana Livio Felluga per festeggiare i 100 anni del patriarca e rappresenta l’unione tra arte e architettura integrate nel territorio che lo ospitano, le colline di Rosazzo, piccola e prestigiosissima Docg dalla quale nasce un vino strutturato e atto all’invecchiamento.
 
Questa installazione non è solo arte nella natura; ha l’ambizione di divenire il fulcro di un luogo di incontro e di scambio culturale, anche internazionale. Lo dimostrano le scelte fatte da due capitali europee, Vienna e Lubiana che hanno ospitato il Vigne Museum illustrando le attività in programma nel 2015.
 
Acqua/terra è stato l’argomento della tavola rotonda interdisciplinare che si svolge all’Abbazia di Rosazzo (a poche centinaia di metri dall’installazione) domenica 7 giugno. All’incontro partecipano l’Irwin (un collettivo di artisti sloveni), Stefano Mancuso, professore dell’Università di Firenze e direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, Andrea Maroè, agronomo e docente di Arboricoltura ornamentale, Stefano Moriggi, professore di Filosofia della scienza all’Università Bicocca di Milano, Blaz Persin, direttore del Museum and galleries di Lubiana e Giuliano Sergio, professore di Storia dell’arte all’Accademia di Urbino. Durante l’incontro vengono presentati due importanti progetti sul tema dell’acqua: il Project Water che Lubiana inaugura a giugno e il Jellyfish Barge, progetto di punta di Expo 2015.
 
di Elena Caccia