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Alta o bassa, Bergamo è una signora

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Sono due le anime di Bergamo. La città alta, nucleo storico cinto dalle mura, e la bassa, cuore pulsante delle attività commerciali. Una visita a Bergamo non si può però dire tale se non si assaggiano le saporite specialità gastronomiche del territorio...

SCHEDA ITINERARIO

Sono due le anime di Bergamo. Due parti dalle differenti caratteristiche. La città alta, nucleo storico cinto dalle mura, e la bassa, cuore pulsante delle attività commerciali. Inizialmente abitata dai Galli Orobi, nella zona dove oggi sorge la città alta, Bergamo divenne municipio nel 49 a.C., trasformandosi, poi, in un importante centro commerciale nel Basso Medioevo. Ducato Longobardo, Contea Franca e successivamente tra i liberi comuni promuoventi la Lega Lombarda, fu poi possedimento dei Visconti e dominio di Venezia, ricoprendo un importante ruolo durante il Risorgimento.

La parte più suggestiva della città è sicuramente la alta, interamente cinta di mura che furono erette nel Cinquecento dalla Serenissima a difesa da eventuali invasori; in corrispondenza dei quattro punti cardinali, furono realizzate quattro porte: quella di S. Alessandro, di S. Giacomo, la più imponente e suggestiva realizzata in marmo, di S. Agostino, la più oltrepassata, e di S. Lorenzo.
Cuore della città alta è la caratteristica via Gombito, che si snoda fra antichi edifici fino a giungere nella suggestiva piazza Vecchia, cuore monumentale, con al centro la bella fontana adorna di leoni donata alla città nel 1780 dal podestà Contarini.
Alla piazza fanno da cornice il palazzo della Ragione, risalente al XII secolo, con trifore gotiche e il loggiato rinascimentale, il palazzo del Podestà, del XV secolo, la torre del Comune, del XII secolo, con edifici medioevali alla base, e palazzo Nuovo, sede della Biblioteca Civica, che custodisce oltre seicentomila volumi, oltre duemila incunaboli e migliaia di manoscritti.
 Nella vicina piazza del Duomo vi sono invece concentrati i principali edifici religiosi, tra cui il Duomo, dalla facciata ottocentesca e dai ricchi interni dove sono conservate tele del XVI, XVII e XVIII secolo di Ricci, Moroni, Previtali e Tiepolo, arredi settecenteschi e sculture del Fantoni. Altro tesoro di piazza del Duomo è la basilica di S. Maria Maggiore, costruzione del XII secolo, con l’esterno che presenta le linee architettoniche romanico-lombarde originarie, mentre l’interno è barocco ed impreziosito da dipinti, affreschi e sculture, da un coro rinascimentale ligneo, da un confessionale barocco del Fantoni e da arazzi toscani e fiamminghi.

Addossata alla basilica c’è la cappella Colleoni, autentico capolavoro dell’arte rinascimentale voluta da Bartolomeo Colleoni per ricordare la figlia Medea, dove alla facciata in marmi policromi si uniscono gli interni arricchiti da un ciclo di luminosi e vivaci affreschi del Tiepolo, statue e rilievi.
Completa il quadro dei gioielli di piazza del Duomo il battistero, piccolo edificio ottagonale Trecentesco poi rielaborato nell’Ottocento in stile neogotico.

L'Occasione per vedere qualcosa in più

Museo Civico di Scienze Naturali
Piazza Cittadella, 10
Bergamo
035.28.60.11 o 035.28.60.12
www.museoscienzebergamo.it
Autentico tempio della cultura scientifica della città, propone l’esposizione zoologica, in larga parte dedicata ai vertebrati e alla fauna locale, le sale della paleontologia, quelle dedicate alle scienze della terra, dove approfondire la mineralogia, la geologia zonale ed il carsismo, la sala di etnografia e una zona dedicata ai cinque sensi.
 
Castello di Malpaga
Cavernago (Bergamo)
035.84.00.03
www.castellomalpaga.it
Situato nella pianura bergamasca, è uno dei luoghi imperdibili della provincia. Tra i più apprezzabili castelli lombardi, vi si respira l’atmosfera dell’antica vita di corte legata al condottiero Bartolomeo Colleoni. Il fossato, il ponte levatoio, le stanze principesche, e le zone affrescate del castello meritano una visita.
 
Parco divertimenti di Leolandia
via Vittorio Veneto, 52
 Capriate San Gervasio (Bergamo)
www.leolandia.it
Grande parco dei divertimenti della provincia, propone una serie di attrazioni per grandi e piccoli. Alle giostre si uniscono la Minitalia e l’area dedicata a Leonardo, un viaggio interattivo alla scoperta del genio di Leonardo Da Vinci, poi animali, spettacoli, il Mondo di Peppa Pig, l’area interamente dedicata alla famosa maialina della TV e molto altro.

di Luca Sartori

Formai de mut e casoncelli. Strepitosi 

Bergamo e il suo territorio, sono un’autentica culla di sapori e specialità gastronomiche. I salumi, i formaggi, i vini, le birre artigianali, l’olio di oliva, poi le polente, i dolci e le acque minerali rendono le terre bergamasche una delle zone d’Italia più varie a livello di produzioni enogastronomiche.
Tra le più apprezzate tipicità locali vi è sicuramente il prosciutto crudo sotto fieno, stagionato per sedici mesi in sale di maturazione con, sui pavimenti, un letto di fieno maggengo; altre specialità sono il Moscato di Scanzo Docg, vino passito, profumato, da meditazione, e il formai de mut, il tipico formaggio di monte, che si presenta nella versione estiva, prodotta dal latte degli animali al pascolo, e una invernale, realizzata nelle aziende agricole del fondo valle. Regina della tavola tradizionale bergamasca è sicuramente la polenta, per secoli piatto povero ma popolarissimo sulle tavole delle famiglie contadine della zona.
Una visita a Bergamo non si può però dire davvero tale se non si assaggiano i casoncelli alla bergamasca, ravioli di pasta fresca ripieni di pane secco, uova, formaggio grana, macinato per salame, carne bovina arrostita, amaretti, uva sultanina, pere, spezie, scorza di limone, aglio e prezzemolo, serviti con burro fuso, pancetta, aglio, salvia e formaggio grattugiato.
Per i più golosi Bergamo propone due dolci: la torta Donizetti, dedicata al compositore bergamasco vissuto tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, ciambella morbida dal classico impasto di farina, uova, zucchero, burro, lievito con l’aggiunta di ananas, albicocche candite, vaniglia e maraschino, e la classica polenta e osei, in italiano polenta con gli uccelli, il dolce a forma di cupola con piccoli pezzi di cioccolato preparato con strati di pan di spagna farcito con crema, cioccolato e liquori, con una glassa esterna di zucchero giallo.      

I ristoranti per assaggiare la cucina bergamasca

Trattoria La Colombina
via Borgo Canale, 12
035.26.14.02
www.trattorialacolombina.it
Nel cuore antico della città, nella zona suggestiva della città alta, la trattoria propone i piatti tipici della cucina bergamasca tra cui la polenta taragna e lo stinco di maiale al forno, ma anche il “nosecc” e gli “uccelli scappati”. Ricca anche la cantina con le etichette bergamasche, ma anche una buona selezione di vini italiani.
 
Pasticceria San Francesco
via IV Novembre, 2
035.25.95.22
www.pasticceriasanfrancesco.com
Pasticceria che delizia i palati dei bergamaschi da quasi mezzo secolo con creazioni dolci e salate.
Da assaggiare le prelibatezze della pralineria, i panettoni, i biscotti, i salatini, le pizzette e i panini al latte.
 
Osteria dè la Anetì
via Pinamonte da Brembate, 10
035.21.40.15
www.aneti.it
Nella città bassa, l’osteria consente di respirare al meglio la tradizione cittadina, visto che non solo il cibo ma anche gli arredi sono prodotti delle terre bergamasche. Oltre ai salumi tipici come il lardo, il salame e il crudo, tra le tipicità locali proposte vi sono i casonsèi, gli scarpinòcc al burro e salvia, il coniglio alla bergamasca e le quaglie disossate ripiene, il tutto da accompagnare con i vini della zona.


 

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