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Venezia e le Malvasie del Mediterraneo

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Le Malvasie sono una famiglia di vitigni antica, capaci di dare vini straordinari. Grecia e Italia hanno siglato un accordo per valorizzarle e garantirne la qualità. Angelo Costacurta, noto agronomo e membro dell’Accademia italiana della vite e del vino ci prende per mano e ci accompagna alla scoperta del vitigno che ama il mare

Le Malvasie sono un gruppo di vitigni di antica origine, molto numeroso ed eterogeneo. Si trovano coltivate in tutto il mondo, ma recentemente, hanno un po’ perso la fama e il prestigio che meriterebbero per la loro storia e qualità delle produzioni enologiche.

All’inizio degli anni Duemila, l’Istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano (oggi CRA-VIT) e L’Accademia italiana della vite e del vino, al fine di ridare  valore all’immagine di queste varietà, ha promosso l’organizzazione di quattro convegni internazionali dal tema: “Le Malvasie nel bacino del Mediterraneo”. In questi incontri, tenutisi a Parenzo (Croazia) nel 2005, Lipari (2007), Canarie (Spagna) nel 2009 e Monemvasia (Grecia) nel 2013, ai quali hanno partecipato numerosi studiosi e imprenditori di Italia, Francia, Grecia, Croazia e Spagna, sono scaturite indicazioni via via più precise sull’origine e identità di questi vitigni, sulle realtà multiformi dei vini Malvasia, sulla importante presenza sia di vigneti tradizionali sia di nuovi impianti, sulla originalità delle diverse tipologie destinate a mercati nazionali e internazionali. Dopo queste iniziative, è proseguito il progetto di valorizzazione della straordinaria base storica delle Malvasie che hanno avuto in Venezia l’artefice fondamentale della loro diffusione nei Paesi del Mediterraneo e anche in alcune isole dell’Atlantico come le Canarie e Madera.

È stata così costituita, sempre grazie all’Accademia italiana della vite e del vino che ne è stata la promotrice, l’Associazione delle Malvasie nel Mediterraneo, alla quale hanno aderito aziende vitivinicole italiane e greche, produttrici di vino Malvasia; l’Associazione ha l’obiettivo, oltre che di far conoscere questi prodotti, anche di garantirne la qualità. La Coldiretti di Venezia ha percepito l’importanza del progetto e si è fatta carico assieme all’Accademia italiana della vite e del vino e al CRA di Conegliano, di convocare questo incontro che ha messo la città lagunare, che sempre ha avuto un rapporto di vero amore con questi vini, al centro di un loro rilancio. In questo convegno si sono anzitutto ripercorse (anche con l’ausilio di documentazione inedita fornita dall’Archivio di Stato di Venezia) le vicende storiche che hanno portato alla diffusione delle Malvasie, in tutti i paesi del Mediterraneo evidenziando in particolare le svariate disposizioni del Senato della Repubblica che hanno regolamentato nei secoli, l’importazione, il commercio e la vendita di questi vini. Alcuni scritti di due grandi sapienti dell’antichità, Avicenna e Arnoldo da Villanova, medico, alchimista, politico e riformatore religioso, ci  hanno riportato alla filosofia enologica medievale, antesignana del consumo consapevole e ci hanno ricordato come in quegli anni il vino fosse considerato soprattutto un bene di fondamentale rilevanza medica.

L’aspetto scientifico del convegno si è soffermato sui risultati di recenti studi internazionali che, grazie ai progressi compiuti nel campo dell’ampelografia, della chimica e della biologia molecolare, hanno consentito importanti chiarimenti, anche se ancora non completamente esaurienti, sull’origine identificazione, caratterizzazione e classificazione delle Malvasie. Sono state infine affrontate le prospettive dell’associazione delle Malvasie del Mediterraneo sintetizzate in un costante impegno a organizzare e offrire un’esaustiva, affidabile e stimolante comunicazione interattiva sulle Malvasie prodotte dai soci dell’Associazione.

di Angelo Costacurta
Consigliere dell’Accademia italiana della vite e del vino e membro del gruppo esperti dell’Oiv
 

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