Esci

Ivrea, i fasti del carnevale all'ombra della Serra Morenica

Preferiti
Condividi
alt
I fasti del Carnevale all’ombra della Serra Morenica, tra la gustosa Tofeja e la deliziosa Torta Novecento. Capitale culturale del Canavese, Ivrea è tra le città del Piemonte più ricche di storia.

SCHEDA ITINERARIO

Capitale culturale del Canavese, Ivrea è tra le città del Piemonte più ricche di storia.
Insediamento salasso poi conquistato dai romani, sotto i quali divenne importante centro di scambi commerciali, fu sede
di un ducato longobardo, poi contea dei Franchi e culla
della dinastia anscarica. Capitale del regno d’Italia nell’Alto Medioevo, governata tra il 1001 e il 1014 da Arduino, signore
della marca d’Ivrea, entrò nei possedimenti dei Savoia
dal 1356
, rivestendo tra il XVI e il XVIII secolo l’importante ruolo
di ultimo avamposto ai piedi delle Alpi.
Poi fu parte della Repubblica Cisalpina, per tornare ai Savoia dopo
il congresso di Vienna, città del regno di Sardegna prima e del regno d’Italia dopo il 1861.

Dalla grande tradizione industriale, straordinariamente segnata dall’Olivetti, prima fabbrica di macchine da scrivere d’Italia
e simbolo di una politica innovativa rivoluzionaria, Ivrea è situata in un territorio caratterizzato dall’elemento naturale
più spettacolare del Canavese
, la Serra Morenica, una collina di oltre venticinque chilometri di lunghezza dalla perfetta linearità, colossale accumulo di materiale trasportato nella zona dalla lingua del ghiacciaio che dal solco vallivo valdostano della Dora Baltea si spingeva fino alla pianura padana, e da una scenografica corona di laghi sovrastati da borghi e castelli.
E’ nel periodo del suo storico carnevale che Ivrea merita indubbiamente una visita. Riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, l’evento anima per giorni la città, richiamando ogni anno turisti e appassionati.
Rievoca un evento svoltosi nel Medioevo, quando la città scacciò
un signore locale che aveva portato la popolazione alla fame con tasse e angherie di ogni genere.

Fu l’atto coraggioso della figlia del mugnaio della città, la novella sposa Violetta, oppostasi allo ius primae noctis, che tagliò la testa al signore esponendola, a scatenare la rivolta del popolo,
e la conseguente occupazione e distruzione del castello signorile.
Una miriade di appuntamenti, riti e soprattutto personaggi, tra cui la Mugnaia, simbolo di libertà e regina della festa, il Generale, le Vivandiere, la banda dei Pifferi e Tamburi e gli Abbà, solo per citarne alcuni, caratterizzano il carnevale eporediese.
Gli appuntamenti del corteo storico o della battaglia delle arance,
tra aranceri sui carri, che impersonano i nobili, e i tiratori a piedi, simbolo del popolo ribelle, possono essere un’interessante occasione per godersi i tesori storici ed architettonici di Ivrea, tra cui la Cattedrale di Santa Maria, dall’imperdibile ciclo
di affreschi, i dipinti, le cappelle e la cripta romanica, il castello, anche conosciuto come il “castello dalle rosse torri”, simbolo
del potere e del dominio dei Savoia sul Canavese, struttura mastodontica con quattro torri cilindriche angolari alte 34 metri,
la chiesa di San Bernardino, con lo splendido tramezzo spanzottiano, straordinario ciclo di affreschi sulla vita di Cristo,
e la chiesa di San Gaudenzio, pregevole esempio di tardo barocco piemontese.

di Luca Sartori
 
Principali luoghi di interesse storico e culturale
 
Chiesa di San Bernardino
Via Monte Navale – Ivrea ( TO )
Situata nel cuore dell’antica zona industriale della città, la chiesa di San Bernardino propone uno straordinario ciclo di affreschi sulla vita di Cristo realizzato da Giovanni Martino Spanzotti, uno dei più significativi protagonisti del Rinascimento pittorico piemontese. L’edificio è parte di un convento francescano risalente al XV secolo.
 
Cattedrale di Santa Maria
Piazza Duomo – Ivrea ( TO )
Edificata nel X secolo è una miscellanea di stili. I campanili, le volte e la cupola sono in stile barocco, la facciata neoclassica e la cripta e il deambulatorio romanici. Da non perdere il ricco ciclo di affreschi, i dipinti e le cappelle.
 
Castello
Piazza Castello – Ivrea ( TO )
Il castello d’Ivrea, anche conosciuto come il “castello dalle rosse torri”, fu costruito tra la metà e la fine del Trecento da Amedeo VI di Savoia, per farne il simbolo del potere e del dominio della sua casata sul Canavese ma anche come difesa contro le pericolose invasioni provenienti dalla Valle d’Aosta. Utilizzato come carcere tra la metà del Settecento e il 1970, è una struttura mastodontica con quattro torri cilindriche angolari alte 34 metri e spesse quasi uno. 

Il Carnevale è indubbiamente il periodo migliore
per conoscere Ivrea
, la sua storia, le tradizioni, i suoi tesori artistici ma anche la sua cucina. Quella eporediese è una tavola varia e sostanziosa, che si colloca nel ricco panorama gastronomico del Canavese con alcune ricette tipiche.

Il tipico piatto di Carnevale è sicuramente la tradizionale Tofeja, la ricca zuppa preparata con fagioli borlotti e alcune parti
del maiale come lo zampino, il musetto, le costine e i rotolini
di cotenna aromatizzata, ricetta che prende il nome da una pentola
in terracotta, prodotta a Castellamonte, altro centro canavesano, munita di quattro manici posti vicino al collare e dall’imboccatura stretta.
Il cibo da strada del Carnevale di Ivrea sono invece i “Faseuj grass”, preparati nei vari rioni della città in grandi pentoloni, distribuiti a cittadini e turisti con il vin brulè, il vino rosso caldo preparato con zucchero e spezie.

E’ invece uso del rione Borghetto, il Mercoledi delle Ceneri, chiudere i festeggiamenti e aprire il periodo della Quaresima, preparando e distribuendo migliaia di razioni della tradizionale polenta e merluzzo.
Alla morbida polenta viene aggiunto il merluzzo che, dopo l’ammollo, viene dissalato, tagliato a pezzi e fritto per essere poi unito alle cipolle affettate e cucinate a parte.
Ma la vera eccellenza gastronomica di Ivrea è la Torta Novecento, una delizia di morbidissimo pan di spagna e crema
di cioccolato, creata alla fine del XIX secolo dal pasticcere eporediese Ottavio Bertinotti, alla quale si uniscono altre squisitezze dolciarie tra cui la torta di farina gialla con vaniglia e gli amaretti rustici eporediesi.
 
 
Principali luoghi di interesse enogastronomico
 
Ristorante La Mugnaia
Via Arduino, 53 – Ivrea ( TO )
Tel. 0125 40530
www.mugnaia.com
Il ristorante La Mugnaia è nel cuore antico della città. La qualità degli ingredienti e la genuinità dei prodotti del territorio lo rendono uno dei migliori ristoranti del Canavese. Il menù segue i ritmi delle stagioni e comprende, tra le specialità, le praline croccanti di toma della Valchiusella con salsa di pere, il risotto al Carema con petto di quaglia e polvere di caffè e il cubo di fassone alla brace di timo.
 
Pasticceria ristorante Balla
Corso Botta, 38 – Ivrea ( TO )
Tel. 0125 425737
www.torta900.com
E’ la pasticceria, oggi anche ristorante ed enoteca, della storica Torta Novecento, dolce tipico di Ivrea. E’ nel 1972 che la famiglia Balla acquista da Ottavio Bertinotti la ricetta originale e “brevettata” del simbolo goloso della capitale del Canavese. A due passi dalla torre di Santo Stefano, la pasticceria Balla è una sosta obbligata per tutti i golosi.
 
Cantine Morbelli
Via Dora Baltea, 20/A – Ivrea ( TO )
Tel. 0125 641675
www.morbelli.it
Ristorante ed enoteca, le Cantine Morbelli propongono una ricca vetrina di vini e oli. Il ristorante propone invece, tra le varie specialità, il tortino di cardi stufati alla crema di acciughe, le tagliatelle fatte in casa con i funghi porcini, taglierini finissimi agli spinaci con ragout di galletto e le pesche ripiene alla canavesana profumate all’erbaluce.



alt

Itinerari

Piemonte

Scopri di più
Piemonte

Scopri alcune delle ricette piemontesi

Scopri alcuni dei ristoranti

Leggi anche...

Aggiorna o conferma i tuoi dati e vinci!


Scopri di più sul Concorso

Aggiornando accetti il regolamento e dichiari di aver preso visione dell'informativa privacy del concorso.

Aggiorna

Ricette preferite