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Genova, una storia antica e moderna

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Sorta dalle ceneri del Comune medievale, la Repubblica di Genova visse per ben otto secoli, e dominò il Mar Mediterraneo e il Mar Nero grazie a un'imponente flotta e a una vastissima rete commerciale estesa dall'Iraq alle Canarie, dall'Inghilterra alla Palestina. Dopo la Rivoluzione francese pagò la sua neutralità divenendo parte dell'Impero napoleonico fino al 1816 quando, con l'annessione al Regno di Sardegna, perse la libertà.
Molto più recentemente invece, l'immaginario del poeta Eugenio Montale, originario di Genova, si nutrì dei suggestivi paesaggi della riviera ligure che ancora oggi continuano ad affascinare i visitatori. La città mantiene intatta la sua anima antica, ben armonizzata con i moderni interventi di valorizzazione. Impossibile non citare il contributo offerto da Renzo Piano per il recupero del Porto Antico: la sfera in metallo e vetro installata nelle acque del porto, nei pressi dell'Acquario, è oggi uno dei simboli della città. Per chi desidera visitare Genova, l'ideale e partire da Strada Nuova (detta anche "Via Aurea" per lo splendore dei suoi edifici), nel cuore del centro storico, intitolata a fine '800 alla memoria di Garibaldi.

 

A spasso per la città: cosa vedere a Genova

Se siete a Genova meritano una visita Palazzo Bianco e Palazzo Rosso, che ospitano opere di grandi artisti italiani e fiamminghi (Van Dick, Durer, Guercino, Veronese, Filippino Lippi, Caravaggio, Rubens) e Palazzo Tursi, che conserva il Guarneri del Gesù, violino appartenuto a Paganini. Questi edifici testimoniano il passaggio da un'architettura medievale a uno stile rinascimentale, inaugurato da Palazzo Doria, una vera e propria reggia finanziata da Andrea Doria, ammiraglio dell'imperatore Carlo V, i cui lavori, diretti da Perin Del Vaga, videro coinvolti numerosi artisti. Palazzo Ducale è un altro simbolo di Genova, e la Torre del Popolo, detta Grimaldina, ne ricorda l'origine medievale. Altrettanto rappresentative sono l'imponente Lanterna costruita nel XII secolo e la monumentale fontana di Piazza De Ferrari.
Sullo sfondo del golfo sorge l'Acquario di Genova, il più grande parco marino d'Europa: inaugurato nel 1992, raccoglie più di ottocento specie in un ambiente accuratamente riprodotto: alle 40 vasche che compongono la sezione principale, si aggiungono le 19 ricavate da una vera nave. Più recente è il Muma Galata, quattro piani dedicati alla storia della navigazione, in uno scenario che riproduce l'antico arsenale della Repubblica di Genova. Vale la pena visitare la cattedrale di San Lorenzo, eretta intorno al 1098, cuore della vita politica e civile nel Medioevo; custodisce le ceneri del patrono San Giovanni Battista e ospita i musei Diocesano e del Tesoro.
In Via Balbi sorge Palazzo Reale, sede del Museo Nazionale. L'edificio, costruito nel XVII secolo dalla famiglia Balbi, passò nelle mani prima dei Durazzo e poi dei Savoia. Le eleganti sale interne conservano opere d'arte di pregio; meritano una visita la settecentesca Galleria degli Specchi e la Sala del Trono realizzata dai Savoia; suggestivi sono anche i giardini della residenza, decorati con piante esotiche. Tre ville storiche (Villa Gropallo, Villa Serra –Saluzzo e Villa Grimaldi- Fassio) formano con i rispettivi parchi, il polo dei Musei di Nervi, un'equilibrata fusione fra arte e natura, raggiungibile attraverso la suggestiva passeggiata Anita Garibaldi, ricavata dagli scogli sul mare. Un elegante ascensore liberty in Piazza Portello permette di raggiungere il belvedere Luigi Montaldo, sorto sulle ceneri della fortezza di Castelletto, da cui si gode una bella panoramica sulla città e sul porto. Un'ultima sosta la vale il borgo marinaro di Boccadasse, nel quartiere di Albaro, noto per le barche multicolori e per i suoi squisiti gelati. 

Delizie della terra e del mare: cosa mangiare a Genova

Basata su un ventaglio di risorse semplici quali olio extravergine d'oliva, verdure ed erbe aromatiche, la cucina genovese offre diverse gustose tipicità. Prima fra tutte sicuramente la focaccia genovese: oltre alla versione classica all'olio, ci sono saporite varianti alla cipolla, alle olive e al formaggio di Recco.
C'è poi il pesto, la cui ricetta è rimasta inalterata dalla metà dell'Ottocento. In un mortaio di marmo vanno pestati basilico, aglio (uno ogni trenta foglie di basilico) e sale grosso con un movimento rotatorio, in modo da non strappare le foglioline; il passo successivo consiste nell'aggiungere i pinoli, i formaggi (Parmigiano Reggiano e pecorino sardo DOP) e l'olio ligure. Il pesto è ottimo gustato con le trofie, una pasta allungata e arricciata, che deriva il suo nome dal verbo strofinare. Squisite sono le tradizionali paste ripiene, dai ravioli ai pansotti farciti con bietole, uova e ricotta, fino ai corsetti della Val D'Aveto, molto simili alle lasagne.
Le verdure e le erbe aromatiche sono materia prima di numerose preparazioni, basti pensare alla cima genovese, un arrosto di carne di vitello farcito con pinoli e formaggio, preparato anticamente dai contadini e dagli allevatori liguri, oggi cucinato anche nella variante magra (senza carne), o ancora al minestrone di verdure alla genovese e alla panissa, una sorta di polenta a base di farina di ceci.
Il mare offre invece gli ingredienti per squisite ricette; il ciuppin, la buridda e la capponada, tutte zuppe tradizionali, sono solo alcuni esempi. Il merluzzo essiccato e ammorbidito e alla base dello stoccafisso, declinato in numerose varianti tra cui quella in bianco, ovvero senza pomodoro. Squisita ed elaborata è la ricetta del cappon magro, un'insalata fredda dalla curiosa forma piramidale, preparata soprattutto a Natale. Ideata dai marinai delle galere per riciclare avanzi di verdure e pesce, in epoca barocca venne arricchita di numerosi ingredienti, diventando uno dei piatti preferiti nelle corti nobiliari. E' composta da un fondo di gallette strofinate con aglio, su cui vengono adagiati tanti tipi di pesce, crostacei, verdure ed erbe aromatiche. Non meno appetitosi sono i dolci. In occasione del Natale Genova offre il tradizionale pandolce, simile al panettone, ma schiacciato e farcito con uvetta e scorza di limone, e il castagnaccio, preparato con farina di castagne. Tipicamente festivi sono anche i canestrelli, biscotti a base di farina, zucchero e mandorle tostate, e i frisceu, gustose frittelline di mele da mangiare il giorno della Vigilia. Ad accompagnare le delizie gastronomiche il territorio propone vini di pregio: dal Rossese di Dolceacqua al Vermentino e al Pigato, fino all'introvabile (o quasi) Sciacchetrà delle Cinque Terre.

La patria dell'aperitivo: cosa bere a Genova

L'aperitivo è oggi uno dei momenti più apprezzati della giornata e Genova ha saputo valorizzare il proprio patrimonio gastronomico reinventandolo al servizio di questa nuova tendenza. Anzi, secondo alcuni è proprio qui che per prima l'usanza venne accolta, forse importata da marinai di origine statunitense. Nei locali storici, nelle osterie e nelle caffetterie e possibile gustare originali aperitivi a base di tipicità locali. Tra i drink meritano un assaggio il "gotto" (bicchiere) di vino bianco ligure accompagnato dalla focaccia, il Marescotto a base di vermouth ed erbe aromatiche, e il Baxeichito, una variante del Mojito preparata con lime, zucchero di canna, basilico, ghiaccio e rum bianco. Nei piatti trovano spazio le migliori ricette liguri: focacce e cucculli (frittelle di farina di ceci), e ancora assaggi di pasta al pesto, verdure grigliate e tanto altro ancora.

Sorta dalle ceneri del Comune medievale, la Repubblica di Genova visse per ben otto secoli, e dominò il Mar Mediterraneo e il Mar Nero grazie a un'imponente flotta e a una vastissima rete commerciale estesa dall'Iraq alle Canarie, dall'Inghilterra alla Palestina. Dopo la Rivoluzione francese pagò la sua neutralità divenendo parte dell'Impero napoleonico fino al 1816 quando, con l'annessione al Regno di Sardegna, perse la libertà.
Molto più recentemente invece, l'immaginario del poeta Eugenio Montale, originario di Genova, si nutrì dei suggestivi paesaggi della riviera ligure che ancora oggi continuano ad affascinare i visitatori. La città mantiene intatta la sua anima antica, ben armonizzata con i moderni interventi di valorizzazione. Impossibile non citare il contributo offerto da Renzo Piano per il recupero del Porto Antico: la sfera in metallo e vetro installata nelle acque del porto, nei pressi dell'Acquario, è oggi uno dei simboli della città. Per chi desidera visitare Genova, l'ideale e partire da Strada Nuova (detta anche "Via Aurea" per lo splendore dei suoi edifici), nel cuore del centro storico, intitolata a fine '800 alla memoria di Garibaldi.

 

A spasso per la città: cosa vedere a Genova

Se siete a Genova meritano una visita Palazzo Bianco e Palazzo Rosso, che ospitano opere di grandi artisti italiani e fiamminghi (Van Dick, Durer, Guercino, Veronese, Filippino Lippi, Caravaggio, Rubens) e Palazzo Tursi, che conserva il Guarneri del Gesù, violino appartenuto a Paganini. Questi edifici testimoniano il passaggio da un'architettura medievale a uno stile rinascimentale, inaugurato da Palazzo Doria, una vera e propria reggia finanziata da Andrea Doria, ammiraglio dell'imperatore Carlo V, i cui lavori, diretti da Perin Del Vaga, videro coinvolti numerosi artisti. Palazzo Ducale è un altro simbolo di Genova, e la Torre del Popolo, detta Grimaldina, ne ricorda l'origine medievale. Altrettanto rappresentative sono l'imponente Lanterna costruita nel XII secolo e la monumentale fontana di Piazza De Ferrari.
Sullo sfondo del golfo sorge l'Acquario di Genova, il più grande parco marino d'Europa: inaugurato nel 1992, raccoglie più di ottocento specie in un ambiente accuratamente riprodotto: alle 40 vasche che compongono la sezione principale, si aggiungono le 19 ricavate da una vera nave. Più recente è il Muma Galata, quattro piani dedicati alla storia della navigazione, in uno scenario che riproduce l'antico arsenale della Repubblica di Genova. Vale la pena visitare la cattedrale di San Lorenzo, eretta intorno al 1098, cuore della vita politica e civile nel Medioevo; custodisce le ceneri del patrono San Giovanni Battista e ospita i musei Diocesano e del Tesoro.
In Via Balbi sorge Palazzo Reale, sede del Museo Nazionale. L'edificio, costruito nel XVII secolo dalla famiglia Balbi, passò nelle mani prima dei Durazzo e poi dei Savoia. Le eleganti sale interne conservano opere d'arte di pregio; meritano una visita la settecentesca Galleria degli Specchi e la Sala del Trono realizzata dai Savoia; suggestivi sono anche i giardini della residenza, decorati con piante esotiche. Tre ville storiche (Villa Gropallo, Villa Serra –Saluzzo e Villa Grimaldi- Fassio) formano con i rispettivi parchi, il polo dei Musei di Nervi, un'equilibrata fusione fra arte e natura, raggiungibile attraverso la suggestiva passeggiata Anita Garibaldi, ricavata dagli scogli sul mare. Un elegante ascensore liberty in Piazza Portello permette di raggiungere il belvedere Luigi Montaldo, sorto sulle ceneri della fortezza di Castelletto, da cui si gode una bella panoramica sulla città e sul porto. Un'ultima sosta la vale il borgo marinaro di Boccadasse, nel quartiere di Albaro, noto per le barche multicolori e per i suoi squisiti gelati. 

Delizie della terra e del mare: cosa mangiare a Genova

Basata su un ventaglio di risorse semplici quali olio extravergine d'oliva, verdure ed erbe aromatiche, la cucina genovese offre diverse gustose tipicità. Prima fra tutte sicuramente la focaccia genovese: oltre alla versione classica all'olio, ci sono saporite varianti alla cipolla, alle olive e al formaggio di Recco.
C'è poi il pesto, la cui ricetta è rimasta inalterata dalla metà dell'Ottocento. In un mortaio di marmo vanno pestati basilico, aglio (uno ogni trenta foglie di basilico) e sale grosso con un movimento rotatorio, in modo da non strappare le foglioline; il passo successivo consiste nell'aggiungere i pinoli, i formaggi (Parmigiano Reggiano e pecorino sardo DOP) e l'olio ligure. Il pesto è ottimo gustato con le trofie, una pasta allungata e arricciata, che deriva il suo nome dal verbo strofinare. Squisite sono le tradizionali paste ripiene, dai ravioli ai pansotti farciti con bietole, uova e ricotta, fino ai corsetti della Val D'Aveto, molto simili alle lasagne.
Le verdure e le erbe aromatiche sono materia prima di numerose preparazioni, basti pensare alla cima genovese, un arrosto di carne di vitello farcito con pinoli e formaggio, preparato anticamente dai contadini e dagli allevatori liguri, oggi cucinato anche nella variante magra (senza carne), o ancora al minestrone di verdure alla genovese e alla panissa, una sorta di polenta a base di farina di ceci.
Il mare offre invece gli ingredienti per squisite ricette; il ciuppin, la buridda e la capponada, tutte zuppe tradizionali, sono solo alcuni esempi. Il merluzzo essiccato e ammorbidito e alla base dello stoccafisso, declinato in numerose varianti tra cui quella in bianco, ovvero senza pomodoro. Squisita ed elaborata è la ricetta del cappon magro, un'insalata fredda dalla curiosa forma piramidale, preparata soprattutto a Natale. Ideata dai marinai delle galere per riciclare avanzi di verdure e pesce, in epoca barocca venne arricchita di numerosi ingredienti, diventando uno dei piatti preferiti nelle corti nobiliari. E' composta da un fondo di gallette strofinate con aglio, su cui vengono adagiati tanti tipi di pesce, crostacei, verdure ed erbe aromatiche. Non meno appetitosi sono i dolci. In occasione del Natale Genova offre il tradizionale pandolce, simile al panettone, ma schiacciato e farcito con uvetta e scorza di limone, e il castagnaccio, preparato con farina di castagne. Tipicamente festivi sono anche i canestrelli, biscotti a base di farina, zucchero e mandorle tostate, e i frisceu, gustose frittelline di mele da mangiare il giorno della Vigilia. Ad accompagnare le delizie gastronomiche il territorio propone vini di pregio: dal Rossese di Dolceacqua al Vermentino e al Pigato, fino all'introvabile (o quasi) Sciacchetrà delle Cinque Terre.

La patria dell'aperitivo: cosa bere a Genova

L'aperitivo è oggi uno dei momenti più apprezzati della giornata e Genova ha saputo valorizzare il proprio patrimonio gastronomico reinventandolo al servizio di questa nuova tendenza. Anzi, secondo alcuni è proprio qui che per prima l'usanza venne accolta, forse importata da marinai di origine statunitense. Nei locali storici, nelle osterie e nelle caffetterie e possibile gustare originali aperitivi a base di tipicità locali. Tra i drink meritano un assaggio il "gotto" (bicchiere) di vino bianco ligure accompagnato dalla focaccia, il Marescotto a base di vermouth ed erbe aromatiche, e il Baxeichito, una variante del Mojito preparata con lime, zucchero di canna, basilico, ghiaccio e rum bianco. Nei piatti trovano spazio le migliori ricette liguri: focacce e cucculli (frittelle di farina di ceci), e ancora assaggi di pasta al pesto, verdure grigliate e tanto altro ancora.



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