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Semaforo verde per la pajata

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Un lungo lavoro della Coldiretti ha portato, dopo quasi quattordici anni, al voto favorevole della Commissione Europea: la tradizionale pajata tornerà a breve sulle tavole degli italiani


Dopo quasi quattordici anni la cucina romana ritrova uno dei suoi ingredienti simbolo: la pajata.
L’intestino tenue del vitello da latte, la cui prima parte è identificata in romanesco con il termine di pajata, era stato infatti oggetto delle restrizioni sanitarie promulgate, nel luglio del 2001, per far fronte all’emergenza mucca pazza. Martedì 17 marzo, a Bruxelles, il Comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea ha espresso voto favorevole alla modifica del regolamento comunitario n. 999/2001 inerente le misure di prevenzione e controllo della Bse.

Si conclude quindi una lunga battaglia, della quale si è fatta carico la Coldiretti con l’appoggio del Ministero della Salute, che ha portato ad un aggiornamento dell’elenco degli organi a rischio e alla conseguente “riabilitazione” della colonna vertebrale e dell’intero pacchetto intestinale. Il voto della Commissione Europea tiene in considerazione non solo gli importanti risultati raggiunti in Italia grazie all’applicazione di un rigido sistema di controlli - dal 2009 non si registrano più casi di mucca pazza tra i bovini nel nostro Paese - ma anche il precedente giudizio dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale. Quest’ultima, nel 2013, ha ufficialmente cambiato lo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) in Italia, abbassando il livello di rischio al minimo attraverso il passaggio da “controllato” a “trascurabile”.

Tutti i buongustai dovranno però attendere ancora qualche giorno, accontentandosi per il momento di gustare un’ultima volta il succedaneo che in questi anni ha sostituito la pajata originale: l’intestino d’agnello. Il nuovo regolamento di esecuzione dovrà infatti seguire le tappe dell’iter burocratico, passando al servizio giuridico della Commissione Europea per traduzione nelle diverse lingue nonché pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il conto alla rovescia è iniziato e gli amanti del quinto quarto potranno finalmente esultare poiché, ben presto, sarà possibile ritrovare sulle tavole e nelle macellerie di tutta Italia un prodotto importante per la tradizione gastronomica del bel paese, che costituisce la base per piatti poveri ma di gran gusto quali, ad esempio, i classici rigatoni con la pajata.

di Simone Filoni

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