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sostenibilità, innovazione e tutela della biodiversità: il nuovo rapporto sulla produzione agricola nazionale

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Presentati a Bologna i risultati dell'indagine realizzata dall'Osservatorio Innovazione Impresa Agricola su un campione di 750mila aziende. Nonostante la crisi, la produzione agricola italiana può vantare un grande impegno nei confronti della sostenibilità, un uso calibrato dei fertilizzanti e un'attenta valorizzazione della biodiversità

Una produzione agricola innovativa e sostenibile, per quanto segnata dalle congiunture sfavorevoli e dalla contrazione delle aree disponibili. È questa la sintesi che emerge dal 7° rapporto su Innovazione e sostenibilità della produzione agricola, realizzato dall'Osservatorio Innovazione Impresa Agricola e promosso da Agri2000, in collaborazione con Agriventure.
Il rapporto 2013 rappresenta un ritratto fedele ed esauriente dello stato di salute dell'agricoltura italiana: nasce, infatti, da un'accurata indagine su un campione rappresentativo delle 750mila aziende più strutturate, ovvero le aziende iscritte alla Camera di Commercio, che realizzano il 95% della Pvl (Produzione lorda vendibile). Tre i settori analizzati, quello dei seminativi rappresenta il 45% del campione, frutta e vite il 33,6% e le produzioni orticole, invece, il 21,4%.

Tra i dati più importanti rilevati, si osserva che gli imprenditori agricoli restano i protagonisti della gestione e della cura diretta del territorio, occupando il 90% della sua estensione: una presenza importante che significa prevenzione rispetto al dissesto idrogeologico, nonchè alla definizione e tutela dell'agricoltura. Il rapporto evidenzia, inoltre, che le aziende agricole ritengono la sostenibilità un obbligo morale verso le generazioni future e, nell'immediato, una buona occasione per valorizzare le produzioni sui mercati e migliorare anche l'efficienza dei processi produttivi: gli agrofarmaci sono utilizzati in modo responsabile, sulla base delle effettive necessità piuttosto che in base alle cadenze dettate dal calendario delle coltivazioni; i metodi di irrigazione testimoniano una particolare attenzione nell'utilizzo della risorsa acqua; la rotazione delle colture, l'introduzione di nuove colture locali minori, oltre che il ricorso a siepi e aree vegetali documentato una crescente sensibilità verso il tema della biodiversità.

Si è riscontrato inoltre che gli imprenditori agricoli professionali (il 50% del totale con oltre il 90% della superficie agricola) impiegano in maniera diffusa tecniche e strategie finalizzate alla sostenibilità ambientale ed economica dei processi agricoli, considerando gli incentivi solo un fattore secondario. Questo a riprova del fatto che, negli ultimi anni, la produzione agricola ha scelto una strada, sia a livello culturale che imprenditoriale, meno orientata alle sovvenzioni e più rivolta all'ambiente e al mercato.

Questo tipo di evoluzione, per affermarsi con maggiore vigore e risultati più consistenti, deve essere, però, sostenuta da tutti gli attori del settore, sia pubblici sia privati, tramite il trasferimento di un bagaglio di nozioni tecniche ed economiche, utili a un giovamento generale e a una crescita competitiva del comparto, più che auspicabile.

di Alessandra Cioccarelli

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