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La Toscana e le suggestioni del Chianti

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Un viaggio ideale tra storia, arte, vigneti e oliveti nel territorio dove nasce uno dei vini più famosi d'Italia, il Chianti Docg. Da Firenze a Siena, da Prato ad Arezzo e da Pisa a Siena, una serie infinita di grandi suggestioni

SCHEDA ITINERARIO

La Toscana è la terra del vino Chianti. Arezzo, Firenze, Siena, Pisa, Pistoia e Prato sono le province che rappresentano i luoghi di eccellenza produttiva.
Dato per scontato il richiamo legato al celebre prodotto, la zona del vino Chianti resta impressa per le dolci colline che si colorano in modo diverso in ogni periodo dell'anno. Oltre alla vigna e all'ulivo, dominante è il cipresso, che spesso fa da cornice alle piccole strade che portano a un castello, a una pieve, a un'abbazia o una fattoria. Panorami dalla bellezza disarmante.
Oggi le antiche cantine diventano architetture da visitare e luoghi di turismo e degustazione. Il visitatore può girare le strade del Chianti anche senza una meta precisa: scoprirà da sé, paesaggi incantevoli, borghi ricchi di storia e arte, scegliendo di volta in volta dove soffermarsi.

Arezzo

Sui rilievi soleggiati di questo angolo di Toscana orientale nasce il Chianti dei Colli Aretini Docg. Terra di Bacco, ma anche di tabacco - qui si coltivano le piante dalla cui foglia si ricavano i cosiddetti sigari Toscani - e di altre specialità per il palato. Prima di salire ai fitti boschi di faggi, querce e castagni dell'Appennino, le colline diventano pascolo per le pecore, dal cui latte si ricavano pregiati formaggi. E nelle valli sono allevati i grandi bovini di razza chianina: la loro carne compatta e saporita è quella della famosa bistecca alla fiorentina.

L'Aretino è anche una terra di santi, eremiti e monasteri. Nel santuario della Verna, San Francesco si era rifugiato in meditazione e preghiera, mentre a Camaldoli i monaci benedettini nel 1046 si isolarono dal mondo prendendosi tuttavia cura del bosco circostante che ora è parco nazionale. Per gli amanti dell'arte, quella di Arezzo è la terra di Michelangelo e di Piero della Francesca, che ha mantenuto sempre un forte legame con questi luoghi. A Sansepolcro, la città natale di Piero della Francesca, si conservano dei suoi capolavori: La Resurrezione e la Madonna della Misericordia, ad Arezzo invece, nella Chiesa di San Francesco, si trovano i magnifici affreschi de "La leggenda della Vera Croce". Il primo weekend del mese, le vie e le piazze più belle della città si trasformano in un vivace mercato antiquario.

Firenze

Le campagne tra le colline che circondano la città sono ricche di storia e di vigneti. I filari di vite qui sono da secoli una parte essenziale del paesaggio assieme alle ville medicee, alle torri e alle pievi romaniche. Luoghi inconfondibili. Sulle facciate di molti palazzi rinascimentali a Firenze è ancora possibile vedere le cosiddette "Porticine del vino": piccole porte a livello della strada attraverso le quali le ricche famiglie del tempo vendevano il vino delle loro cantine. Le antiche tradizioni di questa provincia fanno adesso parte del Chianti pregiato che si produce attorno a Firenze. O meglio "dei Chianti" perché il territorio fiorentino comprende le zone del Chianti Colli Fiorentini Docg, del Chianti Montespertoli Docg e del Chianti Rufina Docg, Impruneta è famosa per i suoi vasi di terracotta.

Montespertoli è da sempre un importante comprensorio agricolo e di scambio vitivinicolo. Sulla parte destra dell'Arno, nell'area che da Pontassieve sale fino a Dicomano e Mugello, si trova la zona del Chianti Rufina Docg, i cui vini di ottima struttura erano rinomati già nel Settecento. A Rufina, nella villa del Poggio Reale, che pare edificata su disegno di Michelangelo, c'è il museo della vite e del vino.

Siena

Piazza del Campo si offre a chi ama il vino e le bellezze di questa città come una coppa da riempire. Nella provincia si trovano centri famosi in tutto il mondo: San Gimignano, Montalcino, Pienza, Montepulciano. L'antica via Francigena - la strada percorsa nel Medioevo dai pellegrini in viaggio verso Roma - congiunge le terre di produzione a nord e a sud di Siena. A nord la campagna alberata è cosparsa di pievi, castelli, poderi e città che in passato sono state a lungo contese tra senesi e fiorentini: San Gimignano con le sue torri del Duecento e del Trecento, Poggibonsi (l'antica Poggibonizio) e colle Valdelsa, antichi centri mercantili e manifatturieri tutt'ora vitali e la piccola Monteriggioni, perfettamente cinta di mura.

A Sud, dove la campagna si fa più aperta e la terra più asciutta, troviamo dei piccoli borghi medioevali come Murlo e cittadine come Montalcino, con la sua fortezza che domina dall'alto le valli dell'Ombrone e dell'Asso. Spostate più a est, Sinalunga e Torrita di Siena, gioielli del Rinascimento come Montepulciano (che ogni estate ospita musicisti da tutto il mondo) e Pienza (famosa anche per il suo pecorino), Chiusi, con il suo museo etrusco e la bella ed elegante Cetona. Più ad est, verso Arezzo, Castelnuovo Berardenga affianca alle tradizioni del vino quelle dell'artigianato del ferro battuto.

Pisa

La zona del Chianti Colline Pisane Docg si trova a sud di Pisa, nelle tranquille vallate in mezzo a colline ondulate, corsi d'acqua, frutteti, e campi coltivati che risentono del dolce e ventilato clima del mare poco lontano. Volterra, centro importante di origine etrusca, è solo pochi chilometri più a sud e dalla cima della sua alta rocca domina tutto il panorama circostante fino alla costa.
Ma è stata la storia di Pisa e della sua potenza fino al XII secolo a dominare a lungo su questa zona. Capannoli, Chianni, Crespina, Bagni di Casciana, Fauglia, Laiatico, Lari, Lorenzana, Santa Luce, Terriciola punteggiano questa parte della Toscana e molte delle loro architetture conservano testimonianze di pisani illustri. Bagni di Casciana è una stazione termale conosciuta da tempi remoti, ancora oggi luogo di benessere e di pace.

Pistoia

La provincia di Pistoia divide, con quelle di Prato e Firenze, la zona di produzione del Chianti Montalbano Docg. Prende il nome dal monte - oltre 500 metri d'altezza - che si alza a ovest della piana che unisce Pistoia e Prato a Firenze e sulle cui dolci pendici si allungano i filari di vigneti.
Dalla sua parte a sud, nel Valdarno empolese, il piccolo Leonardo da Vinci si esercitava a ritrarre porporino questo monte. Castelli fortificati, ville coloniche di epoca medicea, fattorie, serre e vivai antichi e di età più recente si mescolano al verde di questa zona. Nelle architetture del passato si ritrovano memorie della millenaria storia di Pistoia e degli alterni rapporti che l'hanno legata alla vicina e potente Firenze.

Nel centro della città la costruzione del palazzo del Comune fu più volte interrotta e ripresa proprio a usa delle lotte con Firenze. Vicino a Quarrata c'è la villa Medicea della Màgia che Bernardo Buontalenti trasformò in residenza di campagna. Era pistoiese Giulio Rospigliosi, diventato poi Papa Clemente IX, che fece costruire nel 1669 a Spicchio, su progetto del Bernini, la villa che ancora oggi porta il suo nome e che è una delle più appariscenti dimore di campagna dei signori di quel tempo. A Lamporecchio si va per vedere il grande altare di Giovanni Della Robbia, ma anche per assaggiare le famose cialde dolci, profumate d'anice chiamate "brigidini".

Prato

La più giovane e meno estesa della Toscana, la provincia di Prato offre incredibili ricchezze storico-culturali e paesaggistiche. Il Chianti Montalbano Docg si produce in alcuni comuni della provincia di Prato e Pistoia che condividono la zona collinare che sale fino ai rilievi orientali del Monte Albano. Carmignano è un centro nevralgico di Monte Albano, un tempo conteso fra Firenze, Prato e Pistoia. Dalle sue colline i vigneti e gli oliveti fanno da platea sulla vista di Firenze poco lontana.
E all'interno della chiesa di San Michele, di impianto gotico, si conserva la Visitazione, una delle più belle opere di Jacopo Carrucci detto il Pontormo.

A qualche chilometro di distanza c'è Artimino, con la bellissima villa medicea dai Cento Camini del Buontalenti. Lunga tradizione artigianale nella lavorazione della paglia, con cui fino a poco tempo fa si facevano i fiaschi di vino, a Poggio a Caiano, nota per un'altra splendida villa medicea progettata per Lorenzo il Magnifico da Giuliano Sangallo.
La tranquilla armonia della vita agreste che ispiravano e ispirano ancora questi luoghi si esprime in "Autunno e Pomona", famosa opera di Pontormo che si ritrova in una delle stanze della villa. Alla provincia di Prato a nord-est della città appartiene anche Montemurlo, nella parte della piana opposta al Monte Albano. Sulle pendici delle colline che si preparano a diventare Appennino crescono i vigneti dalle cui uve si ottiene il Chianti Docg.

Il Chianti Docg

Quello del Chianti è un territorio collinare molto vasto con i suoi 470 mila ettari nel cuore della regione Toscana. Qui la vite e il vino hanno radici millenarie (Chianti proviene dal toponimo etrusco Clante). Quella chiantigiana è una delle prime zone viticole ufficialmente definite in europa, nel 1716, con il decreto del Granduca di Toscana Cosimo III dé Medici relativo a un catasto delle vigne del Chianti, di Carmignano, di Pomino e del Valdarno di sopra. Anche il consorzio del vino Chianti è uno tra i primi nati in Italia, nel 1927, per iniziativa di alcuni illuminati viticoltori dell'epoca.
Cinque anni dopo è stata delimitata l'area di produzione. Nel 1967 è arrivata la Doc, e nel 1984, come riconoscimento del particolare pregio del vino, la Docg.

Le uve e i vini 

Il Chianti è uno dei vini italiani più famosi e diffusi nel mondo: 850 mila ettolitri circa ottenuti su 15500 ettari di vigneto. Il disciplinare di produzione dei vini Chianti prevede differenti tipologie:

- Chianti, senza specificazioni aggiuntive, salvo il termine "governato", che si indica quando il vino è stato sottoposto alla tradizionale pratica di "governo all'uso toscano" (lenta rifermentazione del vino nuovo con uve leggermente appassite per conferire maggiore morbidezza e fragranza). Deriva da vigneti con una resa limite di 90 quintali di uva per ettaro e può essere immesso al consumo già a partire dal 1° marzo successivo alla vendemmia.
- Chianti Superiore, più vigoroso, da vigne con resa limitata 75 q.li/ettaro. Viene commercializzato solo dal 1° novembre successivo alla vendemmia.
- Chianti Riserva, da uve selezionate, ben strutturato e longevo. Deve invecchiare come minimo due anni, con tre mesi di affinamento in vetro. Per la Riserva dei Colli Fiorentini e della Rufina, oltre ai tre mesi in bottiglia, occorrono almeno sei mesi in legno, e il periodo di invecchiamento parte dal 1° gennaio dopo la vendemmia.

In più la denominazione dei vini Chianti può essere integrata da varie specificazioni geografiche. Le zone viticole sono tutelate dal consorzio del vino Chianti, che ha per motto "Solum-nobis" e per emblema il Putto.

- Colli Fiorentini: territorio attorno a Firenze, il Chianti Colli Fiorentini esce dalle cantine dal 1°settembre successivo alla vendemmia.
- Rufina: piccola zona a est di Firenze, sino alle pendici dell'Appennino. Anche lui è in commercio solo dal 1°settembre.
-  Montalbano: zona del monte omonimo, che va da Pistoia a Pratofino a Vinci, paese natale di Leonardo.
- Montespertoli: attiguo ai colli Fiorentini nel comune omonimo, è la più piccola sotto-zona, delimitata di recente, nel 1997 (tutte le altre erano state definite nel 1932). Questo vino va in commercio dal 1° giugno dopo la vendemmia.
- Colli Aretini: comprende la parte superiore del Valdarno, in provincia di Arezzo, già censita nel bando del 1716 di Cosimo III.
- Colli Senesi: un territorio molto ampio nella provincia di Siena, che produce circa centomila ettolitri di vino, in cui si trovano anche i vigneti delle Docg Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano.
- Colline Pisane: zona collinare della provincia di Pisa, a sud della città con la torre pendente di Piazza dei Miracoli. I vitigni a base del Chianti sono il Sangiovese con un minimo del 75% e il Cannaiolo a bacca nera per un 10% circa, oltre poi al Trebbiano toscano e alla Malvasia del Chianti (10%) a frutto bianco. Questa era la formula dettata da Bettino Ricasoli nell'Ottocento dopo ripetute sperimentazioni nelle cantine del castello di Brolio. Oggi, mutati i tempi e i gusti, l'apporto di uve bianche è ridotto al minimo o addirittura escluso mentre si sono aggiunte alcune varietà complementari (merlot, cabernet…) in misura variabile secondo le tipologie.

Per il Chianti si può arrivare ad un massimo del 15%, mentre per quelli con l'indicazione del sotto-zona e per il Chianti Superiore si sale al 20%. Le differenze negli uvaggi, ma soprattutto nella composizione del suolo e nelle condizioni del microclima determinano delle varianti nelle caratteristiche dei vini. Pur mantenendo una base comune, (il Sangiovese è sempre dominante) si può dire che sulle colline più alte si ottengono dei Chianti di buon corpo e di sostenuto nerbo acido, capaci di conservarsi bene, a minore altitudine invece nascono vini più morbidi, di più pronta maturazione, facili da bere e da capire.

A tavola, come abbinare il Chianti

Il successo del Chianti è legato alla sua grande versatilità. I Chianti giovani , schietti e sapidi, profumati di frutta e di fiori si abbinano ai salumi come il prosciutto toscano Dop, la finocchiona toscana e il lardo di Colonnata, ai primi piatti saporosi, alle carni bianche, quelli "governati", serviti freschi ad una temperatura di 15°C vanno anche bene per ricette marinare come il cacciucco alla livornese, le seppie in zimino. Il Chianti Superiore, più ricco e robusto, va bevuto a temperatura ambiente con formaggi stagionati e carni rosse. Le Riserve, maturate a lungo, hanno vigore, complessità ed eleganza, servite ad una temperatura di 18°C (non di più per evitare la dispersione degli aromi) sono particolarmente indicate per la selvaggina e i piatti tartufati.

 

 

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