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Linguine alla crudaiola

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Ricetta di

Chef Luigi Pomata

Linguine alla crudaiola con gamberi e tartufo nero è un primo piatto dalle mille e una notte! Sapori di mare e di terra si mischiano in un connubbio perfetto che profuma di buono, di sapido ma al contempo ...

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  • 1 pers.

Ingredienti

  • 320 g di linguine secche
  • 100 g di pomodorini datterini
  • 8 gamberi di Mazzara
  • Basilico
  • Uova di lompo
  • 1 tartufo nero
  • Buccia di limone

Procedimento

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Step 1

Pulite i gamberi: rimuovete sempre l'intestino in quanto dona un cattivo sapore ai piatti. É la linea scura che attraversa tutto il corpo del gambero

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Step 2

In una bowl, aggiungete i gamberi puliti e tritati, il succo della testa dei gamberi, le uova di pesce, il basilico, sale e olio extravergine

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Step 3

Aggiungete la pasta scolata bene al denta all bowl e impiattate ultimando con scorza di limone e scaglie di tartufo nero 

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Linguine alla crudaiola con gamberi e tartufo nero è un primo piatto dalle mille e una notte! Sapori di mare e di terra si mischiano in un connubbio perfetto che profuma di buono, di sapido ma al contempo delicato. La dolcezza del gambero, la sapidità delle uova di lompo, il sapore di muschiato del tartufo, l'acidità dei datterini: una pasta alla crudaiola praticamente perfetta. 

Il tocco dello chef?

Buccia di limone grattugiata e foglie di basilico spezzettate a rigorosamente a mano!

Pasta alla crudaiola: ma cosa significa?

La parola crudaiola indica un modo di condire la pasta con tutti gli ingredienti crudi. Tipicamente è una ricetta estiva e adatta a rinfrescare con gusto le giornate torride anche perché è una ricetta facile e veloce. Inoltre, è un piatto perfetto in ogni momento dell'anno: seguendo la stagionalità, lasciate spazio alla fantasia e potrete inventare e reinventare infinite combinazioni di ingredienti preparando così una crudaiola per ogni stagione.

Come usare il tartufo in cucina

Il territorio italiano offre una biodiversità che si riversa tutta a tavola con una straordinaria offerta di prodotti tipici d'eccellenza. E con la biodiversità, sono infinite le possibilità di spaziare su quelli che sono sapori e profumi dei prodotti tipici.

E tra questi spicca sicuramente il tartufo nero con le sue varietà: dal più pregiato, quello bianco di Norcia, a quello uncinato, utilizzato prettamente in campo industriale per la preparazione di salse o creme, c'è solo da leccarsi i baffi. Ma attenzione, perchè per valorizzare al meglio un ingrediente così pregiato e dal gusto così particolare, basta attenersi a delle ligie regole che assicurano un risultato da vero chef. 

Per valorizzare al meglio il tartufo basta davvero poco. Ma intanto una precisazione: il tartufo bianco non va mai, e dico mai, cotto! Solitamente, petali di tartufo condiscono ed esaltano il sapore di piatti di pasta, carni o, come nelle osterie tipiche delle Langhe, le uova nella loro versione in camicia. Così facendo proprietà organolettiche e aromi non vengono contaminati e cambiati dalla cottura ma, con il calore sprigionato dal piatto in questione, riesce a regalare grandi esperienze sensoriali. 

Mentre, sicuramente già lo sapete, il tartufo nero in cottura sviluppa e intensifica tutti i suoi aromi risultando così penetrante e appetitoso. Ma attenzione! Non soffriggetelo o lessatelo mai! Sarebbe un sacrilegio. Piuttosto inseritelo all'interno di farce per selvaggine, arrosti, paste ripiene o per accompagnare un delicato purè di patate.

Tartufo nero pregiato: il tartufo di Norcia

Il tartufo nero è una tra le tante eccellenze del territorio italiano. Sono tante le varietà di tartufo nero in Italia, il più famoso, nonchè il più pregiato, è sicuramente il tartufo nero di Norcia. Dopo il bianco pregiato è il più valutato a livello commerciale. Il corpo ha una forma tendenzialmente sferica od occasionalmente a lobi.

Con dimensioni che possono arrivare a quelle di una grossa mela, hanno un peridio rugoso e la gleba di colore bruno/nero/rossastra con venature sottili, chiare e ramificate. Il profumo intenso, aromatico e fruttato contraddistingue la qualità di questo tartufo nero rispetto a tutti gli altri. Il periodo di raccolta è in autunno, anche se è possibile coltivarlo in tartufaia. 

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