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Colazione dal mondo. D�braj �tra, Russia!

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Si comincia con una fetta di pane nero accompagnato da marmellata o da una fettina di carne o pesce affumicato e si procede con i bliny farciti anche di caviale. Immancabile la kaša, una specie di porrige che fu amatissimo dallo zar Pietro il Grande. E da bere il tè, sempre aromatizzato

Non un semplice Paese, ma una sorta di continente con innumerevoli popoli, etnie, tradizioni: questa è la Russia, un universo geografico-culturale variegato in bilico tra l’Europa e l’Asia, con una gastronomia pressoché sconosciuta, eccezion fatta per qualche piatto. Sul suo sconfinato territorio si coltivano moltissimi prodotti, tra cui grano, frumento, miglio, orzo e avena, basi di tante gustose pietanze.
 
La rigidità del clima ha determinato le ipercaloriche abitudini alimentari locali, come dimostra la colazione mattutina (zvatrak), di solito consumata in casa: un pasto salato e dolce che prevede sempre il pane (khleb), nero o bianco, accompagnato da burro, marmellata, uova, formaggio, salumi, carne o pesce affumicato, ma anche i bliny, molto simili alle crêpe. Di solito sono farciti con marmellata, composte di frutta e burro oppure con caviale e smetana, la panna acida russa, spalmata di rito pure su un altro cult mattutino, i syrniki, frittelle a base di tvorog, sorta di ricotta acida. Nella tradizionale colazione russa è fondamentale la kaša, una specie di porridge a base di avena o grano saraceno, molto amata dallo zar Pietro il Grande e dal suo ministro delle finanze Gur’ev, che ne ideò una versione per festeggiare la vittoria su Napoleone. Si tratta di un sapore assai caro a tutti i russi, senza distinzione di ceto, come dimostra il detto che recita kaša - matj naša, cioè “la kaša è la nostra mamma”.
 
Il tè (chai), per cui i russi hanno una grande passione, accompagna il tutto. Importato dalla confinante Cina, nei secoli ha spodestato lo sbiten, una delle bevande calde più antiche della Russia a base di miele, acqua e spezie. Di solito si usa tè nero, aromatizzato con cardamomo, limone e un goccio di panna oppure con semi di finocchio, miele e un po’ di latte (alla maniera cosacca). Non mancano, infine, né il caffè né le vatrushki, dolcetti a base di tvorog soffici e alti, particolarmente gustosi, consumati a colazione e non solo. Quelli che vi proponiamo sono la variante di casa nostra.
 
di Clara Ippolito

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