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Senatore Vini, la qualità come binomio di innovazione e tradizione

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Dodici etichette tra bianchi, rossi e rosè. Venti riconoscimenti in soli cinque anni. Una crescita a due zeri anche in periodo di crisi. Questi sono solo alcuni dei numeri di cui può vantarsi la cantina calabrese Senatore Vini, di cui abbiamo intervistato il esclusica il general manager Raffaele Senatore

Senatore Vini, storica cantina calabrese, ha partecipato con le sue etichette alla serata all'Enterprise Hotel di Milano dedicata a un'altra eccellenza della Calabria: la cipolla rossa di Tropea Igp. In questa occasione abbiamo avuto modo di chiacchierare con Raffaele Senatore, general manager di Senatore Vini, una persona affabile e molto appassionata al suo lavoro e al mondo del nettare di Bacco. E dire che, pur essendo cresciuto nel vigneto del padre e pur avendo bellissimi ricordi della sua infanzia nella vigna, Raffaele ha studiato e lavorato in tutt'altro settore, quello medico. Da 2005 è entrato alla guida di Senatore Vini trasmettendo all'azienda tutte le capacità manageriale acquisite con il tempo e facendola crescere, come vendite ("parliamo di una crescita a due cifre") e prestigio, anche in questo difficile momento di crisi. Il successo dell'impresa è testimoniato dai 20 riconoscimenti internazionali ottenuti dai vini della cantina calabrese solo negli ultimi cinque anni.
Raffaele Senatore spiega questi importanti risultati come un merito del territorio, la Calabria, e in particolare della zona di Cirò (Kr), ma anche come un merito della cultura del saper fare impresa, che presuppone comunicazione, investimenti, tecnologia. Raffaele più volte ricorda un suo principio generale: "Qualità è il binomio tra tradizione e innovazione". A questo proposito, il manager ha sottolineato che i processi produttivi della loro cantina sono tecnologicamente avanzati e che tutti i vini sono certificati ISO 9001, sono quindi prodotti naturali. "Ci stiamo interessando anche al vino biologico visto le richieste del mercato", ha aggiunto.

Altro carattere distintivo delle etichette di Senatore Vini è il controllo sia in fase di vendemmia che di imbottigliamento che di confezionamento. "Le nostre bottiglie, prima di arrivare sul mercato, subiscono poi una periodo di fermentazione che va dai 30 giorni ai tre mesi. Usiamo una minima quantità di solfiti e nessun tipo di conservante".

Senatore Vini produce 12 prodotti: " Quattro bianchi, di cui un frizzante naturale, sei rossi, di cui un vino da meditazione, e due rosè, di cui un frizzante naturale". Di queste etichette ciò che mi ha incuriosito è stato il nome. "Prendiamo ispirazione dal territorio", ha spiegato Raffaele Senatore. Per esempio, "il bianco Alaei prende il nome dall'antico tempio di Apollo Aleo che si trova nella nostra cittadina, Cirò. Il rosè Puntalice deriva dall'omonimo promontorio calabro, punto nautico conosciuto da 3000 anni". E così via... ma quello che mi è rimasto più impresso è il nome di uno dei rossi di Senatore Vini, il cirò rosso Dop Arcano. "Questo è un omaggio a mio padre", ha commentato il manager. Un omaggio a quel padre che portava il piccolo Raffaele in vigna, che ha insegnato tutti i segreti del vino e che ancora oggi è presente in cantina, non solo in una bottiglia, ma negli occhi di un figlio, ormai grande, ormai anch'esso padre, che si illuminano ancora quando si ricordano di lui.

www.senatorevini.it

di Carlotta Mariani

    

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