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Rivoluzioni in cucina. Per il microonde galeotto fu il cioccolato

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Piccolo, pratico ed economico. Il microonde ha rivoluzionato la vita di tante casalinghe e non. Ma a quando risale questa ingegnosa invenzione? Come nel caso di varie scoperte importanti, anche il forno microonde nacque, a metà del ‘900, quasi per caso e merito fu di una tavoletta di cioccolato...

Piccolo, pratico ed economico. Il microonde ha rivoluzionato la vita di tante casalinghe e non. Ma a quando risale questa ingegnosa invenzione? Come nel caso di varie scoperte importanti, anche il forno microonde nacque, a metà del ‘900, quasi per caso.
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, l’azienda statunitense Raytheon riuscì ad aggiudicarsi una commessa per la produzione di magnetron, un dispositivo in grado di generare le microonde necessarie al funzionamento dei radar inglesi. Il passaggio dai radar alle cucine si ebbe, però, grazie a una barretta di cioccolato. 

PERCY SPENSER, L'INVENTORE DEL MICROONDE

L’ingegner Percy L. Spencer, impiegato presso la suddetta ditta, mentre lavorava al magnetron - sorgenti di microonde per apparati radar - si rese, infatti, conto che il congegno aveva provocato lo scioglimento del pezzo di cioccolata che teneva in tasca. Fu così che Spencer intuì la possibilità del congegno di riscaldare e cuocere i cibi e, successivamente, fece delle prove intenzionali con altri prodotti come i pop corn. Con il supporto della Raytheon, Spencer arrivò a brevettare nel 1947 il Radarange, il primo forno a microonde della storia.   Il suo aspetto? Un pezzo di metallo largo un metro e mezzo, da 340 chilogrammi di peso, dotato di una potenza di 3000 Watt e munito anche di un impianto di raffreddamento ad acqua. Il tutto per la modica cifra di 3000 dollari circa. Qualcosa di ben lontano, sia per misure sia per dimensione, da quello che oggi conosciamo e utilizziamo.
Ad utilizzarlo per primi del resto non furono le casalinghe, bensì i ristoratori degli Stati Uniti e gli chef delle navi da crociera o dei vagoni-ristoranti dei treni a lunga percorrena, gli unici a poterselo permettere: in questi luoghi il nuovissimo elettrodomestico veniva impiegato per sfamare una moltitudine di persone e l’ingente investimento veniva così ripagato. 
  FORNO A MICROONDE. UN ALLEATO PER LE CASALINGHE DI TUTTO IL MONDO
 
Fu così che il 25 ottobre 1955 che la Tappan Stove Company mise in vendita a Mansfield, nell’Ohio, il primo microonde domestico da parete, avente di più le caratteristiche che oggi ci sono familiari, con alimentazione a 220 volt, con cui cuocere e riscaldare a 500 o 800 watt. Le dimensioni si erano ridotte, i costi un po’ meno tanto che le casalinghe videro l’ingresso del microonde nelle loro cucine solo intorno agli anni Sessanta.

In questi anni in particolare la ormai holding Litton Industries, acquistando da Studebaker i locali Franklin Manufacturing per la produzione magnetron e forni a microonde simili al Radarange, inventò quindi la configurazione ancora comune nei forni moderni. Nel 1975, dieci anni dopo, in America si assiste a un vero e proprio boom delle vendite: il forno a microonde supera addirittura i forni tradizionali. La rivoluzionaria invenzione arriva oltreoceano in Italia solo negli anni ’80.
 
Nonostante l’indubbio successo riscosso nel tempo, è tuttavia nel Terzo Millennio che l’elettrodomestico incontra una diffusione di massa. Un fenomeno agevolato dall’abbattimento dei costi per i modelli più semplici, dalle varie migliorie e funzioni aggiunte ai modelli più evoluti, oltre al diminuire dei pregiudizi su questa tecnologia.
 
Di Alessandra Cioccarelli

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