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Assaggi di storia. Perche a Pasqua mangiamo la colomba?

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Di origine lombarda, ma diffusa ormai in tutta Italia, la colomba rappresenta, insieme alle uova di cioccolato, il dolce pasquale per antonomasia. Vi siete mai chiesti, però, il perché? Per scoprirlo bisogna fare un salto indietro nel tempo, in un grande laboratorio di pasticceria nella Milano dei primi del '900 

Di origine lombarda, ma comune ormai in tutto lo Stivale, la colomba rappresenta, insieme alle uova di cioccolato, il dolce pasquale per antonomasia. Vi siete mai chiesti, però, il perché?
 
Le origini della colomba nascondono un’origine certamente meno romantica (e antica) di altri dolci, ma raccontano una storia, seppur prosaica, comunque piuttosto curiosa e interessante. Facciamo allora un salto nella Milano dei primi del ’900.

Dal panettone alla colomba. L'invenzione della famiglia Motta

Cosa ce ne facciamo dopo Natale dei macchinari per il panettone? Questa domanda negli anni ’30 fa capolino nella mente dei Motta. L’azienda milanese, resa celebre dalla produzione del più classico dei dolci natalizi, non poteva trascurare infatti le logiche industriali di risparmio di materiale e utilizzo dei macchinari. Ecco allora l’idea giusta. Perché non creare un dolce di Pasqua con gli stessi ingredienti del panettone e utilizzare gli impianti più di una volta l’anno? Detto…fatto! Grazie alla proposta vincente del direttore della pubblicità Dino Villani nasce la colomba. Un dolce lievitato, semplice e nutriente, che prevede, per l’impasto, l’impiego di farina, burro, uova, zucchero, buccia d’arancia candita e, per la copertura, uno strato superficiale di pasta di mandorle e frutta secca.
 
A consacrare la nuova creazione, di cui nel tempo fioriranno numerose varianti, l’affiche commissionata dai Motta all’artista, specializzato in manifesti pubblicitari, Cassandre, che recita lo slogan “Colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera”. Quanto alla caratteristica e fortunata forma, la colomba sembra ispirarsi alla tradizione cristiana: il volatile ricorre con frequenza nelle scritture sia del Vecchio sia del Nuovo Testamento. Dall’Arca di Noè alla Risurrezione, la colomba rappresenta il simbolo dello Spirito Santo e, più generalmente, l’emblema della speranza e della salvezza. La forma a colomba del dolce sarebbe poi una scelta dettata, oltre che dalla simbologia religiosa, dalla stagione. La Pasqua è legata alla primavera e al risvegliarsi della natura: che si tratti quindi di uova, agnello o dolci comune è il motivo del ringraziamento e dell’offerta.
 
Ad ogni modo, vuoi per l’ottima intuizione industriale vuoi per la consolidata fama del gruppo Motta, la colomba pasquale in breve tempo conquistò i palati di moltissimi consumatori fino a diventare il dolce irrinunciabile per la domenica di Pasqua.

Miti e leggende sull'origine della colomba

Sebbene l’origine commerciale della colomba (insieme alla paternità di Motta)  sia assodata da tempo, nel corso dei secoli sono nate molte leggende sul conto di questo dolce festivo. Questi i tre racconti più suggestivi.
 
1) La colomba pasquale sarebbe nata nella zona di Pavia nel VI: dopo l’assedio triennale della città, alla vigilia della Pasqua del 572, al re longobardo Alboino sarebbe stato offerto un pane dolce, a forma proprio del pacifico volatile, come tributo di pace nel giorno di Pasqua. Stando alla leggenda gli ingredienti di questa ciambella lievitata sarebbero stati i più poveri: uova, farina e lievito.
 
2) Il dolce prenderebbe origine e nome da San Colombano. Quando nel 600 il santo fu invitato con i suoi monaci alla corte della regina longobarda Teolinda, quest’ultimi pare avrebbero rifiutato un banchetto ricco di carni e selvaggina in segno di penitenza. Il santo, all’epoca abate, allora, per evitare che la regina potesse offendersi, avrebbe trasformato le pietanze servite in pani candidi e bianchi, dalle tipiche forme della colomba.
 
3) Alla battaglia di Legnano del 1176 una terza leggenda farebbe risalire la nascita della colomba. Un condottiero dell’esercito del Carroccio, osservando durante la battaglia dei colombi posarsi sopra le insegne lombarde, decise d’infondere ai suoi uomini il nobile spirito di quegli uccelli, facendo confezionare dai cuochi dei pani  bianchi e dolci a forma di colombe.
 
Di Alessandra Cioccarelli

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