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Quando il prosecco è alla spina. La contraffazione dei pub inglesi

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La bollicina italiana più bevuta all’estero piace molto anche in Gran Bretagna. Peccato però che nei pub e locali inglesi di bottiglie se ne stappino ben poche: in continua crescita è la tendenza di servire sfuso “prosecco alla spina”, a dispetto della normativa europea

La bollicina italiana più bevuta all’estero piace molto anche in Gran Bretagna. Peccato, però, che pub e locali inglesi di bottiglie se ne stappino ben poche, dal momento che è in continua crescita la tendenza di servire sfuso “prosecco alla spina”. «Quello non è prosecco, è vino con le bollicine», dice amareggiato Innocente Nardi, presidente del consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore, a fronte di quella che sembrerebbe una vera e propria frode alimentare. Secondo il regolamento della Comunità Europea il prosecco – tutelato dal rigoroso disciplinare che interessa i prodotti Dop – può essere venduto e commercializzato solo in bottiglie di vetro sigillate a garanzia della sua autenticità. Impossibile la mescita la spina.

In grande allarme i consorzi dei produttori di Prosecco che hanno intimato il rispetto della normativa europea, pena il ricorso immediato ad azioni legali. «Si sta lavorando su più fronti – dice Stefano Zanette, presidente del consorzio di tutela della Doc Prosecco – l’attenzione deve essere alta. Questo è un malaugurato modo di spacciare un vino con le bolle per Prosecco. Ma è un problema che va risolto in fretta, perché questo va a discapito del consumatore che crede di bere Prosecco ed, invece, Prosecco non è». Nel frattempo, a fronte dell’ennesima segnalazione di questa irregolare prassi, il ministero delle Politiche agricole ha iniziato ad attivarsi con le autorità britanniche, tramite l’Ispettorato Repressione frodi (Icqrf), per avviare dei provvedimenti volti a contrastare questa tipo di vendita, non conforme a legge.

«La possibile ripetuta violazione delle norme europee che proteggono il Prosecco, eccellenza del made in Italy, richiede azioni immediate da parte della Commissione europea – hanno chiesto in particolare nella loro interrogazione i tre europarlamentari del Pd Danti, Moretti e De Castro - e sistemi di controllo molto più efficaci che mettano fine una volta per tutte ad una pratica che ci pone davanti a due diverse ipotesi di criticità: la vendita alla spina di vini frizzanti diversi ma spacciati per Prosecco e la violazione delle norme che regolano l’imbottigliamento del Prosecco entrambe le fattispecie alimentano forme di concorrenza sleale nei confronti dei nostri produttori».

di Alessandra Cioccarelli

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