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Chardonnay Trentino DOC

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Lo chardonnay è frutto di un incrocio spontaneo avvenuto tra il pinot nero e il gouais, un vitigno di scarso pregio ormai scomparso.

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Lo chardonnay è stato per molto tempo confuso col pinot bianco; solo nel 1978 è stato iscritto come varietà a sé stante nel Catalogo Nazionale dei vitigni. In questi ultimi anni, l’esame del DNA  ha stabilito che lo chardonnay è frutto di un incrocio spontaneo avvenuto tra il pinot nero (capostipite della famiglia dei pinot, originario della Borgogna e già coltivato in epoca romana), e il gouais, un vitigno di scarso pregio (il nome significa “buffo”, “ridicolo” in francese antico) ormai scomparso. E’ curioso constatare che da questo incrocio casuale sia derivata una delle varietà più nobili e più diffuse nel mondo. Lo chardonnay viene oggi coltivato nel vecchio e nel nuovo mondo. Da lui nascono sia splendidi vini fermi, basta citare i grandi bianchi di Borgogna, sia ottimi spumanti: gli Champagnes Blanc de Blancs (bianchi da uve bianche) sono cuvées di chardonnay in purezza. Importato in Italia nei primi decenni dell’Ottocento, lo chardonnay è presente in ogni regione della Penisola, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia; a seconda della natura del suolo e delle condizioni climatiche, dà risultati differenti ma di norma soddisfacenti.
In particolare in Trentino, sulle colline della valle dei Laghi, di Trento, Lavis, di Roverè della Luna, produce dei bianchi di notevole pregio.

Vino consigliato:
Chardonnay Trentino DOC Costalta (CONAD) ha colore giallo paglierino vivido; profumo fragrante di mela golden, con ricordi di frutta esotica (ananas, banana) e di fiori di mandorlo; sapore secco, sapido ed elegante, con piacevole fondo di frutta matura.
Abbinamento: antipasti, salumi delicati (prosciutto di Parma, culatello di Zibello), paste asciutte o risotti con salse di pesce o di verdure, pesci di mare e d’acqua dolce, carni bianche.
Servizio: 10-12°C

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