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Colomba Pasquale: storia del dolce tipico della cucina italiana

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La colomba, dolce tipico pasquale, è preparata con un impasto a lunga lievitazione a base di farina di frumento, burro, uova, zucchero e buccia d’arancia candita ricoperto da una golosa glassa alle mandorle. Una ricetta più volte rielaborata che nel corso della storia ha assunto diverse forme e varianti. Scopriamo insieme un po’ di curiosità su questo simbolo della Pasqua.

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Chi ha inventato la colomba pasquale?

La Colomba Pasquale è un dolce tradizionale della pasticceria italiana che venne commercializzato per la prima volta negli anni ’30 dalla famosa azienda dolciaria milanese “Motta”, dopo una straordinaria idea di Dino Villani, direttore della pubblicità della nota azienda milanese, che si inventò il modo per mantenere attivi i macchinari utilizzati per il panettone durante il periodo di Natale preparando questo dolce che prevede più o meno gli stessi ingredienti del panettone, salvo qualche piccola modifica.

La sua diffusione sulle tavole degli italiani, ma anche oltre confine, si deve poi a Paolo Vergani, fondatore della Vergani SRL che tutt’ora produce e commercializza questa specialità.

Tra tradizione, leggende e miti della colomba 

Le origini delle ricette non sono sempre date per scontate perché ogni preparazione, prima di diventare quella ufficiale, è stata più volte provata nella totale inconsapevolezza che proprio quella sarebbe stata una ricetta destinata a entrare nella storia della cucina tradizionale italiana. Vi sono infatti leggende che farebbero risalire le origini della colomba in epoca longobarda, addirittura al re Alboino che, durante l’assedio di Pavia - avvenuto verso la metà del VI secolo - si vide offrire un pan dolce a forma di colomba, in segno di pace.

C’è poi la leggenda legata a San Colombano ospite della regina Teodolinda che gli fece trovare un ricco banchetto a base di selvaggina, il quale, insieme ai suoi, rifiutò dato che questo venne servito in un periodo di penitenza, ovvero quello quaresimale. Pare che la regina Teodolina non la prese proprio bene ma l’abate, noto per la sua diplomazia, ebbe la geniale idea di affermare che avrebbero consumato quelle carni solo dopo averle benedette, superando così questa spiacevole situazione. Fu così che Colombano alzò la mano destra facendo il segno della croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche, morbide e fragranti. Ecco perché si chiama colomba pasquale. La regina rimase colpita dal prodigio del santo tanto che decise di donargli il territorio di Bobbio, dove successivamente nacque l’appunto omonima Abbazia di San Colombano. La colomba bianca è infatti divenuto il simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla.

Che significato ha? 

La colomba bianca è da sempre simbolo di purezza e pace nel contesto della religione cattolica. Questo significato risale molto probabilmente alla lettura di un episodio della Genesi in cui fu proprio la colomba a portare un ramoscello di ulivo a Noè, subito dopo il diluvio universale, per decretare la fine delle avversioni tra Dio e il suo popolo.

Qual è la colomba più buona? 

La colomba fatta in casa , ovviamente. Oppure quelle artigianali, preparate con cura dai vostri pasticceri di fiducia. Venendo alle colombe più commerciali, che sono comunque buonissime e genuine perché totalmente prive di conservanti, citiamo la prima colomba ufficiale della storia, ovvero la Motta, che oggi come allora prepara la ricetta facendo un’attentissima selezione degli ingredienti che sono il vero segreto della ricetta. Ottima anche la colomba “Le Tre Marie”, azienda anch’essa che svolge una selezione degli ingredienti, a partire dalla farina per finire con le scorze candite di arancia siciliana, vero plus di questo dolce. Il sapore di Sicilia si sente tutto. Ottima anche la colomba Balocco tradizionale e la Bauli che, invece, non contiene completamente canditi , così anche i bambini ne andranno ghiotti.

Ci sono poi molte versioni di questa specialità più elaborate, altrettanto genuine e golose, che permettono di accontentare davvero tutti i palati. Pistacchio e cioccolato dell’azienda Vergani pare sia tra le migliori colombe del 2022, un abbinamento moderno e attuale che sempre più spesso si trova nelle rivisitazioni dei dolci classici, come panettone e pandoro . Il prezzo delle colombe varia di molto: dalle 4-5 euro al chilo per le più commerciali fino ai 30/35 euro per le colombe artigianali delle pasticcerie sotto casa. La scelta sta a voi e a quello che volete sperimentare con il vostro palato. La colomba artigianale ha il valore aggiunto perché non sarà mai uguale a quella dell’anno precedente, ad ogni boccone potrete gustare anche il valore umano dato alla preparazione, cosa forse che è più importante di gustare un dolce sempre perfetto che nel corso degli anni non cambia mai.

Cosa c’è nella colomba 

L’ingrediente segreto di questa ricetta è il lievito madre che unito ai lunghi tempi di lievitazione permette di ottenere un dolce ricco di alveolature e quindi morbidissimo. La ricetta è preparata con farina di frumento, scorza d’arancia, uova, burro e zucchero impastati e messi a lievitare fino a 48 ore. Una volta cotta, la colomba è ricoperta da una glassa alle mandorle e mandorle intere così ogni morso sarà, oltre che goloso, un divertente gioco di consistenze.

Come si mangia 

La colomba è un dolce pronto da mangiare, buono, goloso e nutriente tanto da poter sostituire un pasto, soprattutto se abbinato a una tazza di latte e delle spremute di frutta fresca. Capita, però, di avere degli ospiti che di fronte a questo dolce storcono il naso e quindi non c’è nulla di meglio che reinventarsi e preparare dei dessert più elaborati a partire da questo dolce, che si può utilizzare come un pan di Spagna , tagliata a fettine sottili, o come parte croccante tostata in forno o in padella. Di seguito vi proponiamo alcune reinterpretazioni del dolce che vi permettono anche di riciclare la colomba quando è avanzata ed è rimasta in dispensa per troppi giorni.

Prova le nostre proposte:

Come preparare la colomba 

La preparazione della colomba passa attraverso alcuni interessanti passaggi. La fase meno complessa è quella dell’impasto . Basta unire tutti gli ingredienti in una planetaria, mescolarli e aggiungere in fase separata il lievito, che non deve mai toccare il sale. Pena un dolce che non lievita. Ottenuto l’impasto bisogna ricoprilo e metterlo a lievitare a temperatura controllata per le prime 24 ore , dopodiché lo stesso andrà trasferito nello stampo finale e fatto lievitare per altre 24 ore. I tempi di cottura variano in base al peso della colomba, ci vorranno circa 30-35 minuti per una colomba da mezzo chilo, 60 per una colomba da un chilo. In ultimo, il trucco che permette di mantenere inalterata l’alveolatura ottenuta, è quello di capovolgere la colomba in modo che la forza di gravità non riduca le dimensioni degli alveoli.

Scoprite tutti i dettagli della preparazione:

 

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