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Fare, vedere e gustare. Viaggio ad Ascoli...in pillole!

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Costellata di antiche torri e campanili, Ascoli Piceno è una meta lontana dalle rotte turistiche più comuni, ma nasconde nelle sue vie dorate innumerevoli tesori artistici e curiose vicende storiche.  E a tavola? Piatti semplici ma di grande gusto

Costellata di antiche torri e campanili, Ascoli Piceno è una meta lontana dalle rotte turistiche più comuni, ma nasconde nelle sue vie dorate - il travertino riveste la maggior parte del centro storico - innumerevoli tesori artistici e curiose vicende storiche. E, in cucina, i piatti sono quelli della tradizione, semplici ma di grande gusto e sostanza.

di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli

SAPEVATE CHE
 
- Ascoli Piceno è la città del travertino perché nei secoli è stato il materiale principale di costruzione di tutto il centro storico.
- L’Ascoli medioevale aveva ben 200 torri gentilizie. Fu Federico II, nel 1242, a ordinarne la distruzione di novanta. Oggi se contano ancora in piedi una cinquantina e molte, sono diventate parte di abitazioni o di chiese.
- Ascoli era conosciuta in passato per la produzione e il commercio dei panni di lana. Lo dimostrano i tanti bracci di ferro esistenti sulle facciate di parecchie dimore.
- In molte abitazioni di origine medievale, accanto alla porta d’ingresso ce n’è una più piccola, detta “del morto” perché si riteneva venisse aperta solo per consentire l’uscita di una bara in caso di lutto e poi subito dopo murata. DA VEDERE
 
- Piazza Arringo chiamata così per le adunanze popolari che si tenevano fin dalle origini del Comune. Alla piazza si affacciano la cattedrale di Sant’Emidio e i palazzi dell’Episcopio.
-Piazza del Popolo, chiamata anche il “salotto d’Italia”, un gioiello architettonico incorniciato da un elegante loggiato.
- La Chiesa di San Tommaso è uno splendido esempio di Romanico. Sorta nel 1069 è ricca di opere d’arte provenienti dall’anfiteatro romano antistante.
- Difficile trovare da altre parti una facciata come questa. La chiesa dei santissimi Vincenzo e Anastasio ha una facciata composta da 64 formelle quadrate che, un tempo, contenevano affreschi.

DA FARE
 
- Visitare la Pinacoteca Civica al palazzo dell’Arringo dove si possono ammirare anche un Tiziano, un Guido Reni e un Pelizza Da Volpedo.
- Fare un salto al Museo della ceramica dove si racconta la storia della tradizione artistica dell’ascolano: dai bacini in maiolica del XV secolo, alle ultime produzioni del Novecento.
- Prendere un caffè da Meletti, lo storico locale del 1907 famoso per l’anisetta, un liquore a base di anice verde
-Passeggiare lungo le vie della città e fare una sosta alla “fonte dei cani”. Tra le numerose fontane pubbliche di Ascoli la più curiosa è la fonte dei cani realizzata usando due antichi leoni in pietra; nel corso degli anni l’originario nome “dei leoni” si è trasformato in “dei cani” perché la bassa altezza della vasca favoriva l’abbeveramento dei cani.
- Percorrere Rua delle stelle considerata la via più romantica della città. Parte dalla porta di Borgo Solestà, costeggia il quartiere medievale di Porta Romana e raggiunge l’ex chiesa di Santa Maria delle stelle. La strada costeggiava le medievali mura di cinta delle città DA GUSTARE

- Va assaggiata la famosa e tenera oliva all’ascolana. Famosa già in epoca romana è ripiena di deliziosa carne fritta
- Gustare una delle tante versioni di pasta all’uovo condita rigorosamente con le rigaglie di pollo
- L’agnello alla brace è uno dei secondi piatti più apprezzati
- Degustare un calice di Offida Docg o un Rosso Piceno
 

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