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Fassa Fuori Menu: un modello di festival vincente

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Si è chiuso il 14 settembre, con una raffinata cena di gala nell’affascinate location del Dòlaondes di Canazei, l'appuntamento con Fassa Fuori Menu. Saporie.com, presente all'evento, vi racconta le sue impressioni sulla prima edizione della rassegna gastronomica fassana

La Marmolada, il Gruppo del Sella, del Sassolungo e del Catinaccio, il Buffaure e i Monzoni. Alla Val di Fassa, circondata dai Monti Pallidi, uno dei più scenografici e imponenti massicci delle Dolomiti, non mancano certo le carte giuste per attrarre il turista. In tempi di crisi, però, nemmeno una cornice così spettacolare è sufficiente per assicurarsi un turismo continuativo e proficuo. Di questo i fassani sembrano essere ben consapevoli come dimostra l’ottima riuscita di Fassa Fuori Menu, il neonato festival gastronomico appena conclusosi, domenica 14 settembre, con un’esclusiva cena di gala al centro acquatico Dòlaondes di Canazei.

Semplice ma convicente la formula della rassegna che ha animato l’estate fassana con le performance culinarie en plein air (o in location curiose e imprevedibili) di alcuni dei più rinomati chef della valle, capitanati dai colleghi stellati Paolo Donei e Stefano Ghetta. Una cucina moderna e innovativa del resto è il ritratto che emerge dall’appuntamento finale del festival, dove protagonisti sono stati i prodotti della tradizione locale rivisitati però con un estro creativo e intraprendente: dalla lasagnetta ai finferli con crema di Fontal di Val di Fassa e polvere di speck di Nicola Vian ai ravioli di trota salmonata affumicata con formaggio allo yogurt e cumino di Alessandro Iori; dalle puntarelle di bresaola con caprino alla menta su cappuccio rosso di Moreno Valentini al cremoso di caramello, lampone disidratato e banana di Paolo Donei. Il tutto accompagnato da abbinamenti calibrati con Trentodoc (dall’antipasto al dolce), vini della Cantina Pravis di Lasino (per il dessert) e le grappe Paolazzi e Zeni.
A funzionare a Fassa Fuori Menu non è stata però solo la senza dubbio interessante proposta gastronomica, ma soprattutto la collaborazione solidale e intelligente tra gli chef e la volontà dei valligiani di comunicare, insieme alle eccellenza culinarie, la dinamica e vivace cultura locale. Merito particolare in tal senso va riconosciuto alla giornalista Elisa Salvi, responsabile dell’ufficio stampa Apt della Val di Fassa, capace di promuovere le peculiarità del territorio a 360°C.

Il consiglio per la Val di Fassa è di proseguire in questa direzione e di riproporre anche l’anno prossimo l’evento Fassa Fuori Menu, magari con un calendario più ricco e modulato, e per i turisti di venire a conoscere dal vivo questi luoghi, che hanno tanto da offrire in termini di sport e attività all’aria aperta, benessere, tradizioni popolari e gastronomia. Per fortuna per trovare esempi virtuosi non è necessario guardare sempre all’estero; gli italiani, se vogliono, il turismo lo sanno fare. Eccome.

Testo e foto di Alessandra Cioccarelli


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