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Strade del vino. In Friuli virtuoso esempio di valorizzazione

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In Friuli Venezia Giulia si è scelto di puntare sulle Strade del vino. Obiettivi comuni, strumenti condivisi e risorse per promuovere un segmento che muove l’economia di una regione: il turismo vitivinicolo.

Le Strade del vino dovrebbero essere uno strumento di coesione. Sono nate, infatti, con questo obiettivo. Ogni regione italiana dispone solitamente di percorsi che attraversano vigneti, incrociano le cantine dei produttori, passano per ristoranti, alberghi, agriturismi e botteghe. Queste vie hanno tutte almeno due comuni caratteristiche: essere belle, di una bellezza vera, naturale e non artefatte e offrire al viaggiatore, in un solo colpo, tutti i servizi dei quali ha bisogno: la possibilità di vedere i vigneti da vicino, di fermarsi in cantina per comprare una bottiglia o partecipare a una degustazione o pranzare in un locale. Ebbene, alcune regioni hanno saputo valorizzare questi percorsi e integrarli fra loro creando una rete di informazioni diffuse e, soprattutto utili al viaggiatore, altre meno e, qualche progetto è rimasto una trasposizione poco felice dalla carta alla realtà.
 
In Friuli, è notizia recentissima, la nuova legge approvata dalla Commissione del Consiglio Regionale e che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016, sulla “Valorizzazione della Strada del vino e dei sapori”. In Friuli Venezia Giulia oggi, esistono quattro Strade del vino: una in provincia di Pordenone, una in quella di Gorizia e due in quella di Udine; in particolare la Strada del vino di Aquileia è gestita dall’omonimo Consorzio, mentre le altre tre dal Movimento Turismo del vino Fvg. Con la nuova legge si cercheranno di fornire alle Strade maggiori strumenti per promuovere i propri territori grazie a una collaborazione tra Ersa e Turismo Fvg. Nel concreto si cercherà di espandere le Strade anche arrivando in aree ora poco organizzate e, individuando degli standard di qualità si cercherà di omogeneizzare l’offerta. Si tratta di una visione lungimirante per una regione che ha fatto del turismo vinicolo il proprio cavallo di battaglia; non dimentichiamo che in questo settore sono impegnate in Friuli 3.700 imprese e 13.200 addetti. Inoltre, ogni anno, più di due milioni di turisti arrivano in Friuli Venezia Giulia. Dati che hanno fatto riflettere e, giustamente, agire.
 
di Elena Caccia

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