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Per i bianchi altoatesini il tempo è solo un dettaglio!

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Da sempre conosciuto per i suoi vini da lungo invecchiamento, l’Alto Adige punta su una magnifica triade composta da Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer e dimostra la sua più grande virtù: saper invecchiare. Una minidegustazione fatta per voi!

Dopo Milano e Bologna, il Gran Tour dei bianchi altoatesini ha fatto tappa nella Capitale, dove si è concluso un viaggio inebriante intorno alle eccellenze enologiche dell’Alto Adige. Una zona vinicola tra le più piccole del Paese, divenuta grande grazie a una produzione che è frutto di un territorio felice oltre che della sapienza enologica degli uomini. Viticultori che si dividono poco più di 5 mila ettari di superficie vitata, contraddistinta da microclimi e altitudini diverse, caratteristiche che fanno la differenza nel bicchiere.
 
Da questa molteplicità sono nati vini eccellenti, alcuni dei quali approdati nell’Urbe, all’A.Roma Lifestyle Hotel, liquide espressioni di tre grandi vitigni come il Pinot Bianco, il Sauvignon e il Gewürztraminer. Una magnifica triade che è stata protagonista assoluta di un focus itinerante, organizzato dal Consorzio Vini Alto Adige per far conoscere (con degustazioni guidate dall’Ais del Lazio aperte anche al pubblico) una produzione declinata secondo terroir e filosofie diverse.
Quindici le referenze con doppia annata, raccontate alla stampa capitolina da Karl Gumpold (Castel Sallegg), Doris Schmiedhofer (Colterenzio) e Ines Giovanett (Castelfeder) produttori che, seguendo fil rouge del tempo, hanno fatto scoprire il volto più giovane e quello più maturo dei grandi bianchi dell’Alto Adige.
 
DEGUSTATI PER VOI

I vini ottenuti da Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer solitamente sono consumati giovani, ma possiedono un importante potenziale evolutivo.

Prey, Pinot Bianco - Castel Sallegg
2014 - Di un giallo scarico, fa solo acciaio, il che lo rende molto fresco. La sua giovinezza si avverte nell’esuberante acidità e nei profumi di mela e pera. Interessante il finale.
2009 - Più dorato alla vista e in bocca risulta elegantemente strutturato. Ha una certa sapidità con un’acidità ammorbidita dal tempo. Al naso la frutta è presente, ma in modo attenuato.
 
Raif, Sauvignon - Castelfeder
2014 - L’annata piovosa ha reso necessarie diverse selezioni delle uve. Fa prevalentemente acciaio e 5 mesi di barrique. Vegetale ed erbaceo, ha sentori di fiori di sambuco e menta.
2009 - L’annata calda ha reso il giallo più carico, regalando anche odori d’albicocca. Essendo più maturo, al palato si mostra minerale e complesso.
 
Campaner, Gewürztraminer – Kellerei Kaltern
2014 - Fa solo acciaio e avvolge il naso con i suoi aromi fioriti e fruttati (rose e agrumi). Bassa acidità e tenore alcolico notevole. Profilo voluminoso e opulento.
2003 - La struttura è intrigante. Profuma di miele d’acacia e chiodi di garofano. In bocca ha slancio da vendere.
 
di Clara Ippolito

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