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Viaggio in Campania: birra artigianale e borghi da sogno

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L’occasione per scoprire paesi meravigliosi, ma fuori dalle rotte turistiche e degustare birre artigianali fatte con intelligenza. Tre indirizzi da segnare e da provare

Le birre artigianali, oltre a farmi incontrare persone splendide, mi hanno permesso di scoprire luoghi fuori dalle rotte turistiche, potrei dire dimenticati da Dio.
Per arrivare a Roccadaspide (Salerno), ci voleva però Vincenzo Serra, il timido quanto capace birraio del Birrificio dell’Aspide. Arroccato in una zona rurale, Vincenzo ha costruito il birrificio al piano terra della sua abitazione. Soffitti bassi e spazi angusti non gli impediscono di creare birre concrete, di carattere, di facile beva come complesse e quasi arroganti: con le sue produzioni si esprime molto meglio che a parole, assaggiandole si capisce molto più di lui che ascoltandolo mentre si schernisce. Se la sua Blonde è un capolavoro delle session beers (birre semplici, facili da bere, ben bilanciate, rinfrescanti e da bere a secchiate) la Zarina è un fantastico esempio delle vette cui può arrivare Vincenzo. Con i suoi 12 %vol., scura, impentrabile, è una splendida interpretazione di una Russian Imperial Stout (le birre inglesi che nella seconda metà dell’800 spopolavano alla corte degli zar), con il sale di Trapani come ingrediente aggiunto, è suadente, calda, avvolgente eppure bilanciata e morbida, piacevolissima per un dopo cena così come a tavola (sui formaggi ben stagionati e sugli erborinati è da manuale).
 
Di tutta altra pasta è invece Simone Della Porta, deus ex machina del birrificio Il Chiostro, a Nocera Inferiore (Salerno). Il suo carattere si riflette deciso nelle sue birre, legate al territorio attraverso ingredienti particolari o con il sapiente utilizzo di botti (da produttori di vino, quindi usate) per maturare le sue creature. Alcune birre forse non sono per tutti, vanno capite e una chiacchierata con Simone può aiutare ad avvicinarsi a sapori normalmente poco conosciuti. La sua Oud Bruin da 8,5 %vol. mi emoziona, a ogni sorso mi pare di essere in un caffé delle Fiandre, grazie ai sapori tipici delle Oud Bruin di tradizione appunto fiamminga con note lattiche e un vago spunto acetico. La versione, comunque molto personale di Simone, ha un meraviglioso slancio lattico che fa scomparire la nota alcolica così da renderla pericolosamente beverina. Interessante anche la Gold Ale, dove l’uso di lieviti a bassa fermentazione, ma stressati per lavorare come un’alta fermentazione, porta a un tocco assolutamente personale, una vena acidula, che la rende ancor più rinfrescante dei suoi 5,5 % vol.
 
E per bere queste e altre birre non vi resta che correre da Gianluca, che mi ha accompagnato per buona parte del mio tour campano, e dal suo socio Yuri: all’Ottavonano, il pub di Atripalda (Avellino), piccolo comune irpino arroccato sull’Appennino. Qui sfuggirete dalla canicola estiva per rinfrescarvi con le fantastiche birre scelte dai due tra le locali, altre italiane, straniere e una collezione di birre vintage, in bottiglia, a dir poco strepitosa! D’inverno sapranno invece riscaldarvi animo e palato. Uno dei locali storici italiani, in cui ogni sera si compie il rito della birra artigianale e una delle rare occasioni in cui, conducendo una serata di degustazione, ero emozionato…
 
Gli indirizzi da provare

Birrificio dell'Aspide
via dei Casalini, 169
84069 Roccadaspide (Salerno)
0828.19.91.392
www.birrificiodellaspide.it
 
Il Chiostro
via L. Ariosto, 25
84014 Nocera Inferiore (Salerno)
081.51.72.564
www.ilchiostro.net
 
Ottavonano Pub
via Salita Palazzo, 13
83042 Atripalda (Avellino)
info@ottavonano.com
0825.61.13.68
www.ottavonano.com
 
di Andrea Camaschella

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