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Tartufo Bianco Pregiato. Carta d'identità e principali eventi

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È la varietà più preziosa di tartufo e uno dei più grandi protagonisti dell’autunno. Stiamo parlando del Tuber magnatum pico, meglio noto ai più come Tartufo bianco pregiato. Scopriamo insieme più da vicino quali sono le caratteristiche che lo rendono unico, i suoi habitat naturali e le fiere dedicate
 

È la varietà più preziosa di tartufo e uno dei più grandi protagonisti dell’autunno. Stiamo parlando del Tuber magnatum pico, meglio noto ai più come Tartufo bianco pregiato. Scopriamo insieme più da vicino quali sono le caratteristiche che lo rendono unico, i suoi habitat naturali e le fiere dedicate.   

Forma e dimensioni del Tartufo bianco d'Alba

Tondeggiante, lobato o anche piuttosto schiacciato, il tartufo bianco ha dimensioni molto variabili – che vanno da una noce a un’arancia, fino a un grosso melone – che, per la gioia di chi lo rinviene, può raggiungere anche pezzature di diversi etti e persino superare un chilo. L’aspetto di norma non è molto regolare, soprattutto se il terreno di origine - per la sua durezza, presenza di sassi o radici di piante - non ne ha consentito una crescita libera. Nel caso di terreni friabili, il suo aspetto è invece regolare e liscio e il suo valore commerciale è decisamente maggiore.

Colore e qualità organolettiche del tartufo

Alla vista il rinomato tartufo presenta una superficie leggermente vellutata di colore crema o giallo ocra, mentre all’interno nasconde una polpa bianca giallastra con sfumature marroncine che possono variare, però, in base al grado di maturazione, al tipo di suolo e alla pianta con cui vive in simbiosi: se i tartufi crescono in prossimità di una quercia presentano, ad esempio, una gleba color nocciola, se invece la crescita avviene nei pressi dei faggi il colore tende più al rossiccio.
E al naso? Il tartufo bianco pregiato si riconosce per il suo profumo intenso e piacevolmente aromatico, che ricorda l’aglio e il formaggio fermentato. Un odore molto gradevole e superiore a qualsiasi altra specie di tartufi e, anche per questo motivo, è il più costoso. Quanto al sapore può sembrare leggermente piccante e vagamente simile a quello del formaggio grana. Consumarlo crudo su pietanze calde è certamente il modo migliore per esaltare il suo aroma naturale, senza mascherarlo.

Gli abbinamenti con il tartufo, ecco le ricette più sfiziose e facili fa fare con il tartufo:

Periodo di raccolta e produzione del tartufo bianco d'Alba

Quando e dove si raccoglie? Il periodo di massima maturazione si ha da settembre/ottobre circa fino alla fine di dicembre e la sua distribuzione è sparsa in numerosi regioni d’Italia: dal Piemonte alla Toscana, dalle Marche all’Emilia Romagna, all’Umbria, all’Abruzzo e anche in Molise e Campania. In generale comunque per nascere e sviluppare al meglio il Tuber Magnatum Pico ha come habitat privilegiato terreni soffici e umidi per gran parte dell’anno, ricchi di calcio e con una buona circolazione d’aria.

Tante fiere e sagre per un prodotto unico d'eccellza come il tartufo bianco

Nel periodo autunnale molteplici sono le manifestazioni e le fiere a lui dedicate. Tra le più famose spiccano la Fiera del Tartufo bianco d'Alba che Alba, capoluogo delle Langhe, dedica da 86 anni a questo prodotto. «La stagione è partita lenta per via dell’estate calda. La temperatura – informa il Centro Nazionale Studi del Tartufo –  si sta abbassando però, verso la fine di ottobre/inizio di novembre ci dovrebbe essere una ripresa. Al momento il prezzo all’etto del tartufo d’Alba si aggira intorno ai 400 euro l’etto».
 
Di altrettanto rilievo è l’appuntamento con la Fiera nazionale del Tartufo bianco pregiato di Acqualagna, storico luogo di crescita di questo tartufo. «Oggi Acqualagna – spiega l’Osservatorio della Borsa del Tartufo –  è un punto di riferimento online delle quotazioni del prezioso tubero a livello nazionale. I dati sono raccolti giornalmente da un “Osservatorio Prezzi” che stabilisce un valore medio di vendita riferito alla qualità e alla pezzatura dei tartufi. Per il Tartufo Bianco Pregiato, la Borsa indica che per le pezzature più piccole (0-15 gr.) il prezzo si aggira intorno ai 2000 euro al kg. Mentre per i tartufi dai 15 ai 50 gr, 2.800 euro al Kg e infine per le pezzature più grandi (oltre 50gr) tocca i 3300 euro al kg».
 
Da non perdere anche la Mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, sempre incentrata sul Tuber Magnatum Pico e ormai consolidata da più di vent’anni di edizioni. Insomma, le occasioni per acquistare e degustare questa eccellenza nazionale non me mancano…a ciascuno il suo tartufo!
 
Di Alessandra Cioccarelli

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