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Da Civitella del Tronto a Morro d'Oro

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Civitella siede nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e la maestosa Fortezza e le strette vie del centro ne additano il passato fiero, legato al Regno Borbonico. Per assaporarne le delizie trascorrete un weekend nello storico Zunica 1880, un hotel ristorante che raccoglie ed esalta le tradizioni del territorio.

SCHEDA ITINERARIO

Civitella del Tronto sorge nella Val Vibrata, su uno sperone roccioso di travertino, e prende il nome dal volgarizzamento del termine latino "civitas" (città), l'eponimo ‘del Tronto' si riferisce invece all'omonimo fiume che la solca. Tra il IX e il X secolo, la necessità di fronteggiare le invasioni dei popoli barbari portò al cosiddetto "incastellamento": le abitazioni fino a quel momento sparse per le campagne vennero inglobate e fortificate; mentre nel Medioevo la cittadina divenne il cuore del Regno delle Due Sicilie, strategicamente collocata al confine con lo Stato Pontificio.
Più misteriose le origini del toponimo Morro d'Oro, forse riferito alla fecondità del territorio. Borgo anch'esso nato per incastellamento, lega la sua storia ai duchi d'Acquaviva, che ne furono i feudatari a partire dal 1200.

I tesori della Fortezza

La Fortezza e il simbolo di Civitella del Tronto: venne edificata dagli Spagnoli nella seconda metà del XVI secolo e sovrasta come un'acropoli il borgo e le sue strette strade, dette alla francese "rue". Meritano visita la cinquecentesca Collegiata di San Lorenzo e la piccola chiesa trecentesca di Santa Maria degli Angeli, detta"della Scopa" dal nome della Confraternita che la abitò: e ricca di affreschi e conserva una scultura lignea del Cristo morto. C'e poi il Convento di Santa Maria dei Lumi, edificato dai Francescani nella prima metà del Trecento e preceduto da un bel portico romanico. Tra gli edifici civili spicca il Palazzo del Capitano, del 1300, con la facciata ornata da cornici intagliate raffiguranti lo stemma degli Angiò. Poco lontana dal centro storico, arroccata su un colle, sorge l'abbazia di Santa Maria in Montesanto, fondata secondo la leggenda da San Bendetto da Norcia nel 542 e recentemente restaurata; si tratta di un edificio semplice e austero affiancato da un bel campanile romanico.

Il territorio di Civitella del Tronto è ricco di bellezze naturali: i fenomeni carsici hanno favorito la formazione di grotte di stalagmiti e stalattiti sul versante meridionale della Montagna dei Fiori, le più note sonoi quelle di Sant'Angelo e Salomone, che ancora oggi portano le tracce delle antiche genti che le abitarono, e che dal 1200 furono dimora degli eremiti. Nei pressi delle grotte si trovano le Gole del Salinello, suggestivi valloni scavati dall'omonimo fiume tra i monti Gemelli, Foltrone e Girella.
Morro D'oro sorge invece a cavallo tra la valle del Tordino e quella del Vomano ed è anch'essa una cittadina tutta da scoprire. Alle attrattive naturali si affiancano quelle architettoniche: l'abbazia romano-gotica di Santa Maria di Propezzano che risale al 930 d.C. ed è perfettamente conservata nella sua struttura originaria, il convento di Sant'Antonio che deve la sua fondazione a Francesco d'Assisi, e la chiesa di San Salvatore, in stile gotico, che conserva opere d'arte di pregio.

Teramo, olio e vino: le eccellenze del gusto

Il Montepulciano è uno dei simboli dell'Abruzzo, vera eccellenza della gastronomia locale; si produce dall'uva Montepulciano, originaria della Grecia e presente da secoli in Abruzzo, ma che solo nel Seicento prese il nome con cui oggi la conosciamo. Altra tipicità è l'olio extravergine d'oliva DOP, il "pretuziano delle colline teramane", denominazione derivante da Petrut, l'antico nome fenicio della città, coltivato nella fascia che va dal mare alle colline. Per questo motivo, le suggestive cornici di Civitella del Tronto e Morro d'Oro hanno accolto manifestazioni come "Teramo, olio e vino: le eccellenze del gusto", manifestazione volta a promuovere le tipicità del territorio abruzzese, come i vini prodotti con uve Montepulciano d'Abruzzo, dal Vignafranca 2001 dell'Azienda vitivinicola Barba al Castellum Vetus 2003 di Centorame, dallo Zanna 1998 di Illuminati al Fonte Cupa 1998 di Montori, dal Montepulciano d'Abruzzo biologico DOC 2001 di Pepe al Celibe 1998 di Strappelli o l'Escol 2000 di San Lorenzo, e come gli oli d'oliva delle Colline Teramane DOP.

Ristorante hotel Zunica 1880

Si vi trovate in zona Civitella del Tronto non potete dimenticare di far visitare al ristorante hotel Zunica 1880. Nel 1880 si chiamava Locanda Mamozio ed era l'abitazione privata che Antonio Zunica metteva a disposizione dei viandanti a Civitella del Tronto; oggi è diventato Zunica 1880, un esclusivo hotel e ristorante gestito dalla quarta generazione della famiglia, che con lo stesso impegno di un tempo custodisce i valori della tradizione abruzzese. Lo staff giovane e garanzia di un ambiente creativo, una fucina in cui al rispetto delle antiche ricette si affianca una forte curiosità verso suggestioni dall'Italia e dall'estero. I piatti esaltano i prodotti del territorio che, provenendo da piccole produzioni biologiche, conservano intatti gusto e proprietà nutritive. Le carni preparate con cotture leggere e veloci e le paste lavorate artigianalmente e accompagnate dalle primizie dell'orto, sono protagoniste di antiche ricette borboniche, rese attuali dall'attenta presentazione dei piatti. Le delizie del ristorante rendono omaggio anche a tesori della regione quali lo zafferano e il tartufo.

Ecco una veloce carrellata delle proposte della cucina da non perdere: ceppe di Civitella del Tronto in salsa classica, chitarra al ragù bianco di agnello e zafferano di Navelli, zuppa di pecorino al tartufo nero dei Monti della Laga, spaghetti alici e pecorino, filetto alla moda borbonica in salsa Madera, assoluto di agnello, pollo e coniglio in casseruola, e per finire tagliata marchigiana I.G.P. offerta in diverse varianti. Anche i dolci e il pane sono fatti in casa; vale la pena assaggiare le pizze dolci, il flan al cioccolato con cuore cremoso e la pera al Montepulciano con gelato alla vaniglia. Per chi volesse cimentarsi in prima persona nella preparazione dei piatti, Zunica 1880 organizza lezioni e laboratori di cucina. I corsi sono aperti a piccoli gruppi per garantire la massima attenzione dal personale e prevedono degustazioni, visite a cantine, frantoi e pastifici; qui i partecipanti potranno rubare consigli direttamente ai produttori. A concludere le lezioni, un pranzo a base di piatti preparati dagli chef professionisti e non.

La buona cucina viene esaltata dalle bollicine. La cantina, frutto dell'estro di Daniele Zunica, privilegia etichette abruzzesi, ma comprende circa 400 referenze e ogni regione italiana e degnamente rappresentata. Il tutto completato da un ampio assortimento di birre artigianali. Accanto alla buona cucina, Zunica 1880 garantisce un'accoglienza ospitale ed esclusiva. Le camere sono dotate di tutti i comfort, dalla connessione wi-fi alla tv satellitare, e le finestre offrono una vista spettacolare, abbracciando la montagna, il mare e le colline tappezzate di uliveti e vigneti. Gli ospiti possono rilassarsi nella sala da tè e da lettura, gustare una birra speciale nel fornitissimo bar o fare colazione nel bel portico che guarda la piazza principale del borgo di Civitella del Tronto. Zunica 1880 è attrezzato per meeting e convegni inoltre l'hotel offre accoglienza anche agli animali degli ospiti.

La struttura è un punto di partenza ideale per escursioni nel suggestivo parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Si tratta di uno scenario davvero unico: qui vivono lupi, orsi, aquile reali e falchi pellegrini, mentre le rocce e i prati delle montagne sono punteggiati da una flora incredibile. La stella alpina, bianchissima, l'adonide giallo e la campanula azzurra colorano e caratterizzano il paesaggio e si alternano a boschi di faggio e castagno, cespugli di mirtillo, mandorleti, e campi coltivati a lenticchie, zafferano o solina, una varietà di grano tenero. Civitella del Tronto comprende anche parte della Riserva Naturale delle Gole del Salinello, situata tra i due monti detti gemelli, la montagna dei Fiori e quella di Campli. In questo straordinario canyon calcareo, tra torrenti che si snodano nei boschi di faggio e leccio e maestose cascate, volano il falco pellegrino, il gheppio e l'aquila reale. Queste grotte sono il punto di partenza per un suggestivo percorso che dall'eremo di San Michele conduce lungo il fiume Salinello fino al castello di Manfrino, fatto edificare da re Manfredi di Svevia.

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