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La Sicilia barocca: Ortigia, Noto, Modica e Scicli

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È quella sud-orientale la Sicilia che scopriamo oggi con questo itinerario enogastronomico che ci porta a riempirci la pancia di zuccheri e ricotta mentre gli occhi si godono merletti e ghirigori. Un giro per la Sicilia barocca tra Ortigia, Noto, Modica e Scicli. Quattro tappe imperdibili per scoprire la bellezza dell'abbondanza e dei dettagli. Perché, quando è così meraviglioso, il troppo non stroppia, anzi.

SCHEDA ITINERARIO

È quella sud-orientale la Sicilia che scopriamo oggi con questo itinerario enogastronomico che ci porta a riempirci la pancia di zuccheri e ricotta mentre gli occhi si godono merletti e ghirigori. Un giro per la Sicilia barocca tra Ortigia, Noto, Modica e Scicli. Quattro tappe imperdibili per scoprire la bellezza dell'abbondanza e dei dettagli. Perché, quando è così meraviglioso, il troppo non stroppia, anzi.

1. Ortigia, il Duomo di Siracusa e il panino con la carne di cavallo

La prima tappa del nostro viaggio nella Sicilia barocca parte da Ortigia, la parte più antica di Siracusa. Teste di moro e gigantesche pigne colorate vi scortano lungo tutto il percorso. Spuntano da vetrine e balconcini di tutta l'isola come tante sentinelle accorte che vi spiano mentre fate un giro alla Fonte Areteusa, dove nasce spontanea la pianta del papiro, mentre ammirate la Fontana di Diana, dove sirene e tritoni cavalcano pesci e cavallucci marini, e mentre vi mangiate un magnifico panino al chiosco che si trova proprio all'ingresso dell'isola.

Ora, di carni, verdure e condimenti ce n'è per tutti i gusti. Si può scegliere di prendere pollo, tacchino, manzo o maiale; peperoni, melanzane, friarielli, zucchine, pomodori, insalata e verdure di tutti i tipi; maionese, ketchup o salsa piccante. Ma il meglio del meglio è il panino con la carne di cavallo cotta sulla piastra e spezzettata e tritata durante la cottura in modo da farla diventare quasi un pesto. Anche sola tra due fette di pane è fantastica.

Un'esperienza da non perdere? Andare a una rappresentazione al teatro greco di Siracusa dove, a maggio, inscenano tragedie e commedie greche classiche da duemila anni. Poi un bella calamarata siciliana con ciliegini di Pachino non ve la toglie nessuno.
 

2. Noto, una passeggiata naso all'insù

A Noto bisogna fare due cose: una passeggiata per le vie e una salita sul campanile di uno dei conventi che si trovano lungo il corso principale. Dal basso e dall'alto, Noto è sempre magnifica, ma la goduria vera è camminare raso muro per osservare bene le meravigliose decorazioni sotto i balconi di Noto, i famosi mascheroni che vegliano sulle strade del paese, un po' impressionanti ma sempre affascinanti. Fermatevi a mangiare alla pasticceria che si trova proprio a destra del teatro comunale, uno splendido esempio di architettura di fine Ottocento. Con gli zuccheri delle cassatine, dei cannoli, delle briochine e della pasticceria con marmellata di mandarini di Sicilia vi riprenderete anche sotto il sole più cocente.

Per pranzo, è d'obbligo uno spaghetto al nero di seppia oppure un bel piatto di cous cous con pomodorini, melanzane, zucchine, filetti di alici e capperi di Pantelleria.

3. Modica: barocco e cioccolato

L'itinerario per Modica parte con una tavoletta di cioccolato o un sacchettino di scorze di arancia ricoperte di cioccolato, poi prosegue per la chiesa di San Giorgio, la chiesa del Soccorso, la chiesa di San Pietro, la chiesa del Carmine e la piccolissima San Nicolò Inferiore. Tra una chiesa e l'altra, oltre al cioccolato, ci infiliamo varie pause che permetteranno ai golosi e ai curiosi di assaggiare le specialità gastronomiche siciliane sia dolci che salate, come le scacce, le arancine, il coniglio, le olive, i tomasini e molto altro.

4. Scicli tra chiese e palazzi

Lo stile barocco e tardobarocco regna indiscusso tra le vie del centro storico di Scicli e si riconosce sulle facciate delle inummerevoli chiese che si incontrano ad ogni angolo della città. Tra le più spettacolari c'è sicuramente la Chiesa di San Bartolomeo, che Pasolini una volta definiì: una perla dentro le valve di una conchiglia, tanto rimase meravigliato. La chiesa si trova nella cosiddetta cava di San Bartolomeo, uno dei più antichi quartier i della città, acerrimo nemico della seconda cava di Scicli, dove sorge la Chiesa di Santa Maria la Nova. Sede delle principali feste tradizionali e manifestazioni folkloristiche, questi due quartieri sono da tempo in competizione tra loro per avere la meglio nelle celebrazioni sacre più importanti.
Oltre alle chiese, Scicli offre meravigliosi palazzi che vale davvero la pena di visitare. Palazzo Bonelli, ad esempio, è residenza ottocentesca con interni di grande sfarzo, dove si possono ammirare stucchi, mobili d’epoca e dipinti originali del primo Novecento. Poi, c'è Palazzo Spadaro, costruito nel Settecento, conserva alcune stanze in stili diversi e una bellissima facciata con balconi bombati in ferro battuto e decorazioni rococò.

Bellissimo camminare per il paese mangiando pistacchi acquistati in drogheria o sbucciando un'arancia rossa come il sangue e dolce come lo zucchero, oppure fermarsi a prendere un fico d'India dal fruttivendolo o un grappolo di uva di Mazzarrone.

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