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Mercato vino Usa: qualche contrazione, ma noi andiamo bene

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Nei primi cinque mesi del 2015, gli americani si stanno dimostrando un po’ restii nei confronti del vino. Una contrazione forse strutturale, nella quale, però il nostro Paese sta navigando bene segnando tutti più, soprattutto nel segmento spumanti

Contrazione in corso per il mercato americano. Lo dicono i dati recentemente pubblicati dall’Italian Wine & Food Institute. Nei primi cinque mesi del 2015, l’import americano di vino è stato di 3.877.510 ettolitri per un valore complessivo di 1.607.579.000 dollari (nello stesso periodo del 2014 erano 3.898.830 ettolitri per un valore di 1.612.910.000 dollari) con una riduzione del -0,5% in quantità e -0,3% in valore.
 
L’analisi del prezzo medio all’origine, per litro, dei vini in bottiglia importati dice che la spesa è stata di 5,2 dollari per i vini italiani (-4 centesimi rispetto al 2014), 3,4 dollari per gli australiani (+0,1 centesimo sul 2014), 3,7 dollari per i cileni (+ 2 centesimi sul 2014), 4,4 dollari per i vini argentini (-0,2 centesimi), 8,8 dollari per i francesi (erano a 9,9 nel 2014).
 
Ma come si è comportato il nostro Paese? L’Italia continua ad avere un lieve aumento in quantità (+3,9%), che è particolarmente significativo, specie se paragonato alla riduzione complessiva delle importazioni vinicole americane (-0,5%) e a quelle dei principali Paesi concorrenti dell’Italia. Queste diminuzioni sono principalmente causate dalle contrazioni delle esportazioni di vini sfusi. L’Italia quindi passa da 1.005.160 ettolitri, per un valore di 548.992.000 dollari, dei primi cinque mesi del 2014, a 1.045.910 ettolitri, per un valore di 525.913.000 dollari, dello stesso periodo dell’anno in corso. La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è salita al 27% in quantità e al 32,7% in valore. Vanno bene i nostri spumanti che hanno registrato un aumento del +30,6% in quantità e del 17,2% in valore. Al secondo posto nell’export di spumanti, dopo di noi, ci sono i cugini francesi e poi, gli spagnoli.
Secondo i dati diffusi dalla Nielsen Company e rielaborati dall’Italian Wine & Food Institute, le vendite al dettaglio di vini da pasto negli Stati Uniti attraverso le grandi catene di supermercati, i grandi magazzini e i maggiori grocery store americani sono aumentate del +3,6% nel periodo intercorso fra aprile 2014 e aprile 2015. La Nuova Zelanda rimane sempre il paese che registra il maggior tasso di crescita a livello di vendite. Nel periodo preso in esame le vendite di vini neozelandesi sono infatti aumentate del +15,4%. Nel periodo che va da aprile 2014 ad aprile 2015, le vendite di vini italiani sono ammontate a $1.109.881.297 con un aumento del +4,5% rispetto all’anno precedente.
Se analizziamo invece le tipologie più vendute in Usa notiamo che i rossi sono cresciuti del +4,6%, i bianchi del +3% e i rosati del +0,4%. Lo Chardonnay è il vino più richiesto dai consumatori americani (+1,7%), seguito dal Cabernet Sauvignon (+7,6%), dal Pinot Grigio (+5,2%), dal Pinot Nero (+7,7%), dal Merlot (-3,8%).

di Elena Caccia

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